L'espansione coloniale fenicia
L'espansione coloniale fenicia (1000 circa - 700 circa)
Nel XVII secolo, immediatamente dopo le incursioni dei popoli del mare, la tradizione classica collocava il fiorire dell’attività colonizzatrice fenicia nel Mediterraneo orientale (particolarmente nell’Egeo), e occidentale, soprattutto sulle coste settentrionali dell’Africa e su quelle meridionali della Spagna, oltre che zone litoranee di molte isole. L’archeologia conferma questa tradizione; quantunque taluni centri furono fondati alcuni secoli prima, è indubbio che la maggior parte di essi sorsero tra il 1200 e il 1100 e raggiunsero il momento di maggior splendore fra il 1000 e l’700 a.C.
Lo sviluppo coloniale era stato all’inizio dettato dalle esigenze imposte dal commercio marittimo di lunga distanza, cioè avere a distanze regolari piazzeforti e scali commerciali in cui poter rifornire di viveri le navi ed effettuare le eventuali riparazioni. Le piazzeforti erano situate in punti ben precisi: la costa doveva essere adatta ad ospitare un porto, la località doveva essere militarmente difendibile e le terre che la circondavano salubri ed adatte, nell’eventualità, all’agricoltura.
Esse crebbero in numero e in abitanti a partire dalla fine del XII secolo, assieme all’aumentare dei volumi di traffici commerciali gestiti dalla flotta fenicia. Dopo il 1000 molti di questi avamposti erano divenuti così grandi e popolosi da essere vere e proprie colonie, anche talvolta in grado di rivaleggiare con le stesse città della madrepatria. Cartagine, che è l’esempio più noto, fu fondata proprio dai fenici nell’814 a.C. Si tratta del momento di massima espansione e forza dell’Impero fenicio, in cui la sua flotta trasportava in regime di quasi monopolio tutte le merci che attraversavano il Mediterraneo. Oltre all’alfabeto fonetico e all’arte marinara, la civiltà occidentale deve ai fenici anche il loro essere stati un ponte fra i grandi imperi terrestri del Vicino Oriente e l’area egea, italica e dell’Africa settentrionale. Si dice addirittura che navi cartaginesi raggiunsero la costa dell’Inghilter-ra nel 450 a.C. e il Golfo di Guinea nel 425, questo può dare un idea di che navigatori fossero i fenici e di come possono aver contribuito a diffondere la cultura e la tecnologia ad aree geografiche ancora immerse nella preistoria.
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Autore:
Lorenzo Possamai
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- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia del vicino oriente antico
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