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Il relativismo culturale

Il relativismo culturale


Oltre che nel fondamentalismo, la mente monoculturale si esprime a livello individuale e istituzionale anche nel relativismo culturale. È una prospettiva assunta già da Boas, padre dell’antropologia nordamericana.
Ogni cultura rappresenterebbe dunque una totalità originale da comprendersi nella sua singolarità. Boas pone le premesse del relativismo culturale.
Oltre che dagli allievi di Boas, il relativismo culturale è stato proseguito e approfondito, fra altri indirizzi, anche dal costruzionismo culturale. In base a questa prospettiva, le persone costruiscono modelli cognitivi per conoscere il mondo e gli altri.
Mentre la relatività culturale consiste nella semplice esplorazione e constatazione della presenza di differenze culturali senza valutare il loro status, il relativismo attribuisce loro un valore normativo. Per la relatività la differenza costituisce un fatto, per il relativismo rappresenta una norma. Si passa in tal modo da un’asserzione descrittiva a una prescrittiva, secondo la quale le persone dovrebbero rispettare ogni tipo di differenza. Nessun essere umano può valutare un suo simile.

Tratto da LA MENTE MULTICULTURALE di Anna Bosetti
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