Governo polacco in esilio e resistenza interna durante la seconda Guerra Mondiale
Governo in esilio e resistenza interna
Si stabilì in territorio francese (ad Angers) un governo provvisorio polacco con il generale Sikorski Presidente del Consiglio. Il nuovo governo sciolse il Parlamento e nominò in sua vece un Consiglio nazionale consultivo. Furono formate forze armate polacche costrette, dopo il crollo della Francia, a ripiegare in GB. Il 5/8/40 si stabilì che le forze polacche avrebbero fatto parte di quelle britanniche. La resistenza si organizzò anche in Polonia. Nacque un’organizzazione statale clandestina guidata dl generale Tokarzewski-Karasewicz. Il lavoro dell’organizzazione puntò sul carattere prettamente nazionale della stessa e avviò un duro lavoro di ricomposizione tra forze poco disciplinate e spesso in contrasto. La distanza dal teatro operativo del governo in esilio giocava a favore dell’autonomia della resistenza interna, dove cresceva l’influenza del comandante Grot-Rowecki. La resistenza interna produsse tre dichiarazioni in cui si affrontava il problema della sistemazione confinaria (si chiedeva lo sbocco al mare e il mantenimento delle frontiere ante guerra a est), si dichiarava che la lotta era per una Polonia democratica e si chiedeva il disarmo militare, economico e politico degli stati aggressori. L’intera impalcatura dello stato clandestino ebbe la sua definizione completa con il decreto del presidente provvisorio (26/4/44) che gli dava veste formale.Continua a leggere:
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