Le esperienze non intenzionali
Le esperienze educative non intenzionali sono caratterizzate dal possedere risultati educativi, più che progetti e obiettivi, più o meno consapevolmente auspicati, dichiarati, previsti e ricercati né dai produttori né dai consumatori/destinatari.
Sono esperienze che vedono al proprio interno produttori di fatti educativi inconsapevoli di essere tali, ma anche esperienze dove non è individuabile un vero e proprio soggetto produttore.
È l’area dei rapporti interpersonali, dalle esperienze (piacevoli o spiacevoli, auspicate o temute) che interrompono o modificano la continuità degli itinerari familiari o professionali sviluppando nuovi apprendimenti funzionali ad affrontare i cambiamenti. È altresì l’area delle esperienze collettive coinvolgenti per senso di appartenenza e stile di vita (per esempio, le esperienze legate alla “passione” sportiva) come le catastrofi naturali per gli effetti educativi che hanno sugli abitanti della zona colpita.
Continua a leggere:
- Successivo: La famiglia: primo soggetto educativo
- Precedente: Le esperienze non dichiaratamente intenzionali
Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Pedagogia generale
- Docente: S. Tramma
- Titolo del libro: L’educatore imperfetto
- Autore del libro: S. Tramma
- Editore: Carocci
- Anno pubblicazione: 2008
Altri appunti correlati:
- Introduzione alla pedagogia generale
- Educare al nido
- Elaborato di educazione e nuovi media
- Pedagogia Generale
- Teorie e modelli dei processi formativi
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.