La proibizione dell’incesto
La proibizione dell’incesto
Con l’espressione “proibizione dell’incesto” viene indicato il divieto relativo all’unione matrimoniale (e sessuale) tra determinati individui. Universalmente vietati paiono essere, per un individuo, i genitori, i fratelli e le sorelle, i figli e le figlie. Tuttavia, presso molti popoli, gli individui proibiti sono più numerosi.
I divieti matrimoniali non investono solo individui che sono parenti in senso strettamente biologico.
La proibizione dell’incesto, il divieto di unirsi a individui proibiti, è una regola culturale, non un dato di natura.
Cugini incrociati e cugini paralleli
Secondo alcuni antropologi, il modo più semplice per individuare con precisione gli individui consentiti e gli individui vietati sul piano matrimoniale è quello di distinguere tra cugini incrociati e cugini paralleli.
I cugini incrociati sono i figli e le figlie di fratelli germani di sesso differente.
I cugini paralleli sono i figli e le figlie di fratelli germani dello stesso sesso.
Dal punto di vista matrimoniale, la distinzione tra cugini incrociati e paralleli ha senso solo se siamo in presenza di gruppi unilineari esogamici. Se infatti il gruppo di discendenza di Ego è esogamico, solo i cugini incrociati saranno per lui individui leciti, in quanto appartenenti a un diverso gruppo di discendenza.
I cugini paralleli saranno allora proibiti in quanto appartenenti al suo stesso gruppo.
Esistono però società in cui il gruppo di discendenza è endogamico, e allora tanto i cugini incrociati quanto quelli paralleli sono leciti.
Nella nostra società i cugini di primo grado sono tutti “vietati”, salvo speciali dispense, civili e religiose; mentre tutti quelli più distanti sono consentiti, indipendentemente dal fatto che siano incrociati o paralleli.
Le spiegazioni che sono state date del tabu dell’incesto sono:
Rifiuto istintivo: secondo la teoria del rifiuto istintivo l’homo sapiens sarebbe geneticamente programmato per evitare l’incesto (non ci sarebbero pulsioni di natura sessuale). Questa teoria è stata ampiamente confutata perché:
Se le persone fossero geneticamente programmate per evitare l’incesto, un’interdizione formale non sarebbe necessaria.
Questa teoria non può spiegare perché in alcuni contesti sociali le persone possono sposare i loro cugini incrociati ma non i loro paralleli.
Degenerazione biologica: secondo questa teoria il tabu dell’incesto si sarebbe sviluppato in risposta alle nascite anomale derivanti dalle unioni incestuose. Tuttavia, la diminuzione della fertilità e delle possibilità di sopravvivenza dei nuovi nati diventa apprezzabile solo nel caso in cui gli accoppiamenti tra fratelli e sorelle si estendano su molte generazioni. Inoltre, le pratiche matrimoniali si basano più su credenze e norme culturali piuttosto che su di una generale preoccupazione per la degenerazione.
Altri autori hanno sottolineato come il tabù dell’incesto fosse finalizzato a deviare delle pulsioni erotiche all’esterno della famiglia perché queste pulsione avrebbe portato alla rottura dei legami familiari.
Lévi-Strauss sostiene che il tabù dell’incesto costringa le persone a creare e mantenere delle reti di relazioni sociali estendendo dei rapporti pacifici con persone esterne al proprio gruppo di appartenenza. In questo senso, Lévi-Strauss dice che il tabù dell’incesto è vantaggioso dal punto di vista dell’adattamento.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Antropologia Culturale
- Docente: Claudia Mattalucci
- Titolo del libro: Elementi di antropologia culturale
- Autore del libro: Ugo Fabietti
- Editore: Mondadori università
- Anno pubblicazione: 2010
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