Educare alla memoria: i Kindertotenlieder di Ruckert

La poesia aiuta a conservare la memoria di un figlio o di una figlia che non ci sono più.
I Kindertotenlieder di Ruckert sono cinque Lieder sul tema della morte dei bambini cantata da punti di vista differenti ma sempre immedesimandosi nel genitore. Il primo dei testi sembra il meno angosciato; la morte dei bambini è una tragedia ma sembra perdersi nel chiarore di una giornata come tante, che per il resto del mondo può anche essere una giornata di gioia.
Le struggenti note del Lied portano però a una estrema tensione l’apparente consolazione che il testo sembra presentare; anche tutta la luce del mondo non può ripagare il lume che si è spento, per quanto piccolo.
Il secondo Lied ci trasporta immediatamente in un’atmosfera molto più cupa.
La profezia della perdita dei figli viene ricostruita “a ritroso” dal punto di vista prospettico della morte. Occorre giocare d’anticipo sulla morte, riuscire a cogliere ogni minuto passato con i propri figli come precario e perduto per sempre. La morte è presente ogni giorno, è sempre possibile morire.
Il terzo lied comunica lo scandalo per la morte di una bambina: la morte della bambina è perdita assoluta e inconsolabile. È impossibile elaborare completamente il lutto.
Il quarto Lied, il più struggente, richiama alla mente dell’ascoltatore il tentativo disperato di inventarsi un futuro possibile; ma la strofa finale ribalta il senso dell’intera composizione: i bambini sono usciti ma non torneranno a casa, perché l’uscita che essi hanno imboccato è a senso unico e semmai sarà possibile anche per il genitore prenderla e re-incontrare i propri figli.
Nell’ultima composizione troviamo infine uno straordinario esempio di elogio della cura materna. Fosse stato per la madre, i bambini non sarebbero mai morti.
Resta il senso della cura, della presenza materna, della lotta per cercare un senso anche all’assurdo.