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Gli itinerari degli antichi romani

Anche questo tipo di manifestazione affonda le sue radici in prototipi romani, ma si tratta di una similitudine solo formale. Sono infatti redatti troppo spesso sulla scorta di notizie fantastiche, concedendo troppo al sentito dire, a scapito dello sperimentato e del certo. Nascono e si diffondono per motivi religiosi, in quanto dovrebbero costituire una guida per i pellegrini che desideravano visitare i luoghi sacri del cristianesimo. La maggior parte degli itinerari ha infatti la peculiarità di descrivere chiese e basiliche e luoghi di culto in genere, dov‘erano conservate reliquie di santi, ma molto spesso a tali descrizioni si accompagnano annotazioni di carattere aneddotico e leggendario. Probabilmente gli itinerari nascono ad opera delle scholae peregrinorum che si stabiliscono nell‘VIII secolo a Roma con lo scopo di costituire un punto di riferimento per i pellegrini. Gli itinerari vengono elaborati quasi sempre da religiosi stranieri, che raccolgono le impressioni di viaggio e i racconti dei loro connazionali. Agli inizi del IX secolo risale la più nota di queste descrizioni, l‘Itinerario di Einsiedeln: si tratta di un elenco dei monumenti di Roma, considerati tutti allineati lungo le strade che entrano nella città attraverso 12 porte aperte nella cinta muraria. È più preciso il Mirabilia Urbis Romae, opera analoga posteriore di due secoli, che proponeva ai pellegrini un elenco dei monumenti cristiani e pagani di Roma, corredato da lunghe spiegazioni fantastiche relative sia agli avvenimenti storici della classicità che ai luoghi frequentati da santi e martiri.
Solo sul finire del medioevo gli itinerari vanno acquistando rigore scientifico, perdendo connotazioni leggendarie e diventando vere e proprie descrizioni aderenti alla realtà, come la Carta dei Crociati, che risale probabilmente al XIV secolo e riproduce in 9 fogli o segmenti i territori che i crociati che partivano da Londra incontravano prima di giungere a Gerusalemme: sono indicate però solo le città, riconoscibili dalla forma schematica che riproduce le mura merlate e le torri del castello o la cattedrale. Solo per quanto riguarda Gerusalemme sono indicate le vie d‘accesso alla città. 

Tratto da CARTOGRAFIA E TERRITORIO NEI SECOLI di Elisabetta Pintus
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