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Definizione di concorrenza di prezzo e concorrenza non di prezzo


l’uso del prezzo a scopi concorrenziali da parte di un’impresa si traduce in due diverse situazioni:
- cambiamento di prezzo da parte dell’impresa: questa si verifica nel caso ci sia un aumento dei costi che quindi viene coperto con un conseguente aumento del prezzo.
Oppure l’azienda abbassa il prezzo quando sta perdendo delle quote di mercato;
- reazioni al cambiamento di prezzo effettuati dalle imprese concorrenti: le imprese infatti devono tener presente che i concorrenti possono effettuare cambiamenti ai prezzi da loro praticati, di conseguenza ogni impresa dovrebbe avere pronte alcune linee guida da seguire per reagire a tali variazioni di prezzo o dovrebbe disporre di un piano di reazione alle modifiche. Questo è molto importante quando le aziende concorrenti riducono i prezzi.

Concorrenza non di prezzo: le aziende venditrici mantengono stabili i prezzi e cercano di migliorare la loro posizione di mercato puntando su altri aspetti della propria politica commerciale.
Nel caso della concorrenza di prezzo le aziende venditrici cercano di spostarsi verso l’alto o verso il basso sulla propria curva di domanda. Nel caso della concorrenza non di prezzo si sposteranno verso destra attraverso la differenziazione del prodotto, attività promozionali e altre attività di marketing.
Due tra gli strumenti principali della concorrenza non di prezzo sono la promozione e la differenziazione del prodotto e di bollini premio o i bollini fedeltà che i consumatori, una volta finita la raccolta posso cambiare con denaro o con un regalo.

Tratto da ECONOMIA AZIENDALE di Angelo Ancona
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