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Diritto di voto alle donne. Montessori e Benedetto XV


Il dibattito all’ inizio del secolo è vivacissimo e si catalizza sul diritto di voto anche alle donne ( non dimentichiamo che, fino alla riforma elettorale giolittiana del 1912 che concesse il diritto di voto a tutti i cittadini maschi, compresi gli analfabeti che avessero compiuto 30 anni, anche per gli uomini in Italia il diritto di voto era un diritto di pochi). Nel 1906 la famosa pedagogista Maria Montessori scrive un appello alle donne perchè si presentino ai seggi elettorali, come avevano fatto le femministe americane qualche decennio prima.
Nel 1908, il Congresso nazionale delle donne italiane, convocato a Roma, chiede ufficialmente il diritto di voto anche per le donne.
Nel 1919  papa Benedetto XV si pronuncia a favore del voto alle donne, mentre proprio i socialisti sono riluttanti, per timore che il voto alle donne potesse portare alla prevalenza dei partiti conservatori. Fu in questa occasione che Anna Kuliscioff si mise contro il partito socialista di cui pure faceva parte.  
 La proposta di dare il voto alle donne, avanzata venti volte  dal 1871 al 1922, non riuscì mai a passare.

Tratto da LA QUESTIONE FEMMINILE IN ITALIA di Loredana Rossi
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