I donatori d’oltretomba
I donatori d’oltretomba
Il padre morto --> la maga è il più antico ma non l’unico donatore del racconto di fate. I nuovi donatori hanno quello che donava la maga = un aiutante che non è un animale della foresta ma un cavallo e inoltre i nuovi donatori si connettono con il regno della morte e col mondo degli antenati.L’autentica maga comanda agli animali selvatici, è un riflesso del costume e del regime della caccia, alla maga viene attribuito il dono della maga. Ma il cavallo è meno antico della maga, non è una creatura della foresta ma della campagna.
Tra il padre e il figlio c’è una connessione -> nel racconto di fate i genitori vivi fanno una figura pietosa e tanto più possente è la figura del padre morto.
In punto di morte il padre disse : “ quando sarà morto venite a turno sulla mia tomba a dormire per 3 notti di seguito e morì. Toccava al fratello maggiore ma egli mandò suo fratello minore e il padre gli donò un cavallo.” Non si tratta del semplice stare a sedere sulla tomba questo è un atto troppo scialbo del culto dei defunti, in questo caso il racconto di fate ha ripudiato i riti sacrificatori che si celebravano in origine.
Il padre disse ai figli: venite nella mia tomba a compiervi il sacrificio dovuto, ma perché al morto servono sacrifici? In quanto se il sacrificio non viene compiuto egli non avrà pace e tornerà come fantasma nel mondo dei vivi.
Nel racconto di fate il morto tenta sempre di tornare in vita.
La proposta del padre di recarsi sulla tomba mira ad assicurare la sua pace nell’al di là, anche nel motivo del morto che dona il cavallo vi è una base storica -> la rappresentazione degli antenati i quali sono forti perché si trovano nell’altro mondo.
La madre morta --> nei racconti di fate in cui è protagonista una fanciulla è la madre che le consegna l’aiutante e la madre aiuta la figlia dalla tomba.
Il morto riconoscente --> l’eroe si trova a dover assistere ad un funerale , il morto era già stato portato al cimitero, il figlio del mercante venne a sapere che il defunto non aveva pagato i suoi debiti ed egli paga i creditori. Nelle fiabe russe l’eroe seppellisce il defunto e con ciò si acquista un aiutante nella persona del morto.
La testa di morto --> ci sono casi in cui l’eroe dà sepoltura alla testa di un prode morto, la testa giace sempre in terra, è la testa di un morto, ma nelle stampe popolari la testa sbuca fuori dal suolo.
Nel racconto di fate la testa è un morto insepolto, può darsi che la rappresentazione della testa che sbuca dalla terra sia la rappresentazione di un morto inquieto che si sporge per alzarsi o per trovare che lo seppellisce. Il morto sepolto e riconoscente diventa un donatore che dona una spada all’eroe oppure diventa lui stesso un aiutante.
Tra i tipi di donatori si può distinguere il gruppo dei morti e ne fanno parte anche la maga, i genitori defunti e la testa e sono legati tra di loro sia morfologicamente che storicamente.
Nel rito l’oggetto costituisce lo scopo, tutto il rito si compie per procacciare questo oggetto.
Col sorgere dell’agricoltura e della successione maschile della stirpe, con l’apparire della proprietà e dell’ereditarietà di essa compare l’antenato maschio e nasce il culto degli avi. Presso i popoli agricoltori gli antenati donano la fertilità : essi sono nell’interno della terra da dove mandano su i frutti della terra.
Col decadere del culto degli avi, il padre sparisce e rimane il morto come tale e così nasce l’immagine del morto riconoscente.
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Dettagli appunto:
- Autore: Selma Aslaoui
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Antropologia Culturale
- Docente: Maria Cristina Citroni
- Titolo del libro: Le radici storiche dei racconti di fate
- Autore del libro: V. Propp
- Editore: Boringhieri
- Anno pubblicazione: 1985
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