Classi di conservazione della biodiversità
La FAO ha definito 7 categorie di conservazione:
CLASSE F M
1 Estinta - -
2 Critica <=100 <=5
3 Critica-Salvaguardia
4 Pericolo 100-1000 5-20
5 Pericolo- Salvaguardia
6 Non a Rischio >1000 >20
7 Sconosciuta ? ?
Lo stato di rischio di una popolazione si può stimare con la dimensione effettiva o Ne:
La consanguineità di una popolazione è una misura della diversità genetica e della classe di rischio. La biodiversità promuove l’eterosi: se una razza ha un più elevato grado di omozigosi, bisognerà dare la precedenza a questa per conservarla; tutti i maschi devono essere geneticamente diversi l’uno dall’altro per poter applicare la formula soprascritta, ci devono essere accoppiamenti casuali e tutti devono avere la stessa probabilità di avere prole femminile e maschile.
La Ne è tanto più bassa quanto più sbilanciati sono gli individui dei due sesse, se hanno lo stesso numero di F e M allora la Ne sarà uguale a quella totale dei capi. Nella Frisona, in questo caso aumenta la consanguineità dello 0,04% per generazione (quindi ci vorranno 120 generazioni per arrivare al 5% quindi generazione x soglia = anni); chi supera l’1% a generazione è a rischio scomparsa mentre chi supera il 5% in 50 anni è a rischio. Maggiore è il cambio generazionale di una specie e maggiore sarà il coeff. Di consanguineità. In questo caso 600/120= 5 ci vorranno 5 anni per il cambio generazionale. Aumentando la popolazione , rallento il tasso di consanguineità; quando abbiamo variabilità zero abbiamo perso variabilità entro razza quindi aumentano gli omozigoti (diminuisce la deviazione standard). La Frisona Italiana aumenta del 2% in consanguineità e diminuisce del 5% la sua variabilità in un anno. Generalmente il MG è legato alle grandi popolazioni mentre la conservazione genetica è legata alle piccole popolazioni; la biodiversità si può misurare a livello fenotipico (caratteri morfologici e produttivi), e a livello genotipico(utilizzando marcatori biochimici come i gruppi sanguigni, proteine del latte o marcatori molecolari).
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Dettagli appunto:
- Autore: Denis Squizzato
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Agraria
- Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
- Esame: Biodiversità zootecnica e tracciabilità dei prodotti animali
- Docente: Cassandro Martino
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