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Forme dell’azoto inquinanti

Il Nitrato si trova in falda ed è tossico per l’uomo (problema per la discilliazione). I problemi correlati con il nitrato sono: metaemoglobinemia o sindrome da sangue blu (si legano al sangue evitando il trasporto dell’ossigeno), e l’effetto cancerogeno delle nitrosammine. Per questo i limiti sono 50 mg/l per i nitrati e 3 mg/l per i nitriti, limiti che coincidono con quelli della direttiva 80/788/CEE per le acque destinate a uso umano negli Stati della CE. Tuttavia non è stato trovato una chiara associazione tra nitrati nelle acque potabili met e cancro allo stomaco, questo probabilmente perché prodotto dai batteri quindi di natura endogena. Quindi è possibile alzare i limiti? L’azoto ha un effetto sull’eutrofizzazione dovuto dall’assimilazione pronta dalle alghe e macrofite; sia NH4+ che NO3- sono assorbiti, mentre Norganico e NH4+ rappresentano una riserva di azoto nel lungo periodo. La concentrazione di azoto in grado di indurre il fenomeno è di molto più bassa rispetto a quella associata al grado di potabilità delle acque. Il valore soglia di azoto è di 0,5-1mg/l. l’azoto Kildal rappresenta tutto l’azoto meno i nitrati.  Nelle acque di falda le concentrazioni elevate di nitrati sono caratterizzate da alte piovosità. Nel caso studiato l’acqua di ruscellamento possiamo avere azoto legato ai sedimenti (NH4+). Nel mixing layer l’acqua mescola la superficie e con il tempo avremo più nitrati. Nelle acque superficiali i fattori che ne influenzano la percolazione ed il runoff dipendono dal clima, dalla fertilizzazione, suolo etc. a livello generale è influenzato da un’elevata piovosità, da terreni sabbiosi. Nei terreni argillosi è favorito il runoff e la percolazione. Le condizioni meteo sono altrettanto importanti come la velocità del vento e l’erosione eolica. Il trasporto in falda è caratterizzato dall’assenza della coltura, elevata piovosità, e da terreni permeabili con bassa ritenzione(10-300kg/he); mentre il trasporto nelle acque superficiali è caratterizzato dall’intensità di pioggia e la durata, dall’assenza della coltura e dai terreni poco permeabili (perdite di 0,5-1kg/he).

L’indice di lisciviazione dell’azoto è calcolato con la seguente formula :               
 NLI = Indice di percolazione (PI) x indice di stagionalità (SI),
se NLI<2 il rischio è basso, se è compreso tra 2 e 10 è medio se >10 il rischio è alto. Gli americani hanno classificato i terreni in 4 :

sulla base della pioggia annuale(cm) e il tipo di terreno viene calcolato il termine SI =(2 x  Pn/Pt)^1/3 dove Pn è la pioggia nel periodo di non copertura e Pt è la pioggia annuale.  Per il gruppo A, PI sarà il risultato della seguente equazione:   
 PI = [(Pcm/2.54) -10.28]2 / [(Pcm/2.54) +15.43]

Tratto da USO AGRONOMICO DEI REFLUI ZOOTECNICI di Denis Squizzato
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