Il cancro come malattia genica
Il cancro generalmente procede attraverso due classi di geni principali: (1) i geni soppressori tumorali (onco-soppressori) che ostacolano la crescita del tumore e la loro perdita favorisce la progressione tumorale e (2) i proto-oncogeni, geni cellulari la cui alterazione qualitativa o quantitativa favorisce la tumorigenesi. Gli oncogeni, generalmente, si formano per mutazioni o acquisto di funzione di un proto-oncogene, cioè di un gene che normalmente nella cellula svolge il suo ruolo ma acquisisce una funzione diversa, utile per il tumore, come per esempio la sovra-espressione per un fattore di trascrizione che favorisce la divisione incontrollata della cellula. I geni soppressori tumorali, invece, sono geni che inducono la cellula in apoptosi nel caso vi siano mutazioni gravi, come nel caso della comparsa di proto-oncogeni. Ormai, negli ultimi decenni, è stato confermato che a livello dei siti fragili comuni mappano numerosissimi oncogeni e geni onco-soppressori. Ad aggravare il tutto, l'instabilità dei siti fragili comuni garantisce la ricombinazione cromosomica e l'insorgenza di delezioni, inversioni e quindi siti preferenziale per l'integrazione di DNA endogeno oppure esogeno, come può essere quello di un virus. Infatti, molto spesso i virus oncogeni, che sono per la maggior parte retrovirus, possono integrarsi normalmente nel genoma, a livello dei siti fragili più frequentemente, e le cellule diventano trasformate quindi tumorali. Come abbiamo detto, nei siti fragili comuni mappano anche i geni soppressori tumorali. Ad esempio il gene FHIT, uno di questi, si trova nella regione FRA3B, un sito fragile molto importante che si estende per circa 500 kb In molti tipi di tumori è stata trovata in FRA3B una delezione che cadeva all'interno del gene FHIT che perdeva la sua funzione (→ tumorigenesi). Un secondo sito fragile comune importante per la specie umana è FRA16D. Questo è grande circa 1 Mb e mappa in una regione fortemente deleta in tumori dell'ovario, della prostata e della mammella indicando che la perdita di questa regione può essere importante nello sviluppo o nella progressione di queste neoplasie. Numerosi altri siti fragili sono stati associati alla progressione tumorale.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Citogenetica
- Docente: Franca Pelliccia
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