I privati di fronte alla Pubblica Amministrazione: diritti soggettivi e interessi legittimi
I privati di fronte alla Pubblica Amministrazione: diritti soggettivi e interessi legittimi
Anzitutto occorre stabilire che i privati, dinnanzi alle pubbliche amministrazioni, possono vantare due tipi di posizioni giuridiche soggettive:
- diritti soggettivi, la cui tutela è data dalla giustizia ordinaria.
La posizione giuridica di diritto soggettivo consente al cittadino di vantare una pretesa, riconosciutagli dal diritto, nei confronti della P.A.
- interessi legittimi, la cui tutela è data dalla giustizia amministrativa.
La posizione giuridica di interesse legittimo è molto complessa e può teoricamente scomporsi nella soggezione al potere di decisione dell’amministrazione e nel diritto a che quest’ultima, nel decidere, rispetti certi principi e regole.
Siamo di fronte ad interesse legittimo sia quando l’attività amministrativa è discrezionale, e quindi debba tenere conto di tutta una serie di regole procedimentali, sia quando l’attività è vincolata, cioè la P.A. è obbligata ad eseguire una certa attività.
Gli interessi legittimi si dividono in:
1. pretensivi, quando il privato ha un interesse verso un’attività positiva della P.A. nei propri confronti (si ha interesse affinché la decisione ci riguardi);
2. oppositivi, quando il privato ha un interesse verso l’attività negativa della P.A. nei propri confronti (si ha un interesse affinché la decisione non ci riguardi).
Inoltre è molto interessante la figura dei cosiddetti diritti affievoliti, cioè diritti soggettivi che possono essere incisi dalla P.A. che ha il potere di affievolirli e trasformarli in interessi legittimi (ad esempio, il diritto di proprietà su un immobile è diritto soggettivo fino a quando non la P.A., espropriando l’immobile, non trasforma il diritto soggettivo in interesse legittimo, in questo caso oppositivo).
Abbiamo detto che tale distinzione di posizioni giuridiche nei confronti dell’amministrazione porta alla ripartizione giurisdizionale della tutela tra giudice amministrativo (interessi legittimi) e ordinario (diritti soggettivi).
Tale regola generale di ripartizione della competenza è derogata nei casi di giurisdizione esclusiva (vengono affidati a giudice amministrativo casi riguardanti diritti soggettivi in particolari materie definite dalla legge) o di attribuzione del potere di annullamento degli atti amministrativi anche al giudice ordinario (in casi determinati dalla legge).
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Amministrativo I, a.a. 2006-07
- Titolo del libro: Diritto delle amministrazioni pubbliche
- Autore del libro: Domenico Sorace
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