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La comunicazione pubblicitaria: discrasia tra sogno e realtà


La comunicazione pubblicitaria delle marche propone spesso dei modelli che non corrispondono esattamente alla realtà. Questo distacco è stato chiaramente rilevato e denunziato da un movimento femminista americano di 40 anni fa, al riguardo della figura della donna e del settore della moda.
Ma l’insistere in generale su questo comportamento da parte delle marche e la scarsa sensibilità da esse dimostrate al riguardo, ha indotto i consumatori a reagire contro un fenomeno percepito come un programma di “mercificazione del Mondo”.
Il problema principale è costituito dalla eccessiva indifferenza dimostrata dai comunicatori e dai responsabili delle marche rispetto alla portata sociale dei loro messaggi.
Oggi canoni di bellezza artificiale si allontanano sempre di più dalla Morfologia media delle donne occidentali della nostra epoca.
I nuovi canoni di bellezza del corpo riflettono la capacità che ha di Influenzare il binomio creatore\media della nostra epoca. Il sarto definisce la silhouette, i media fanno da cassa di risonanza, la produzione industriale segue e le donne si ritrovano a seguire un sogno lontano e anche molto seducente ma da poche di esse realizzabili. Donne, giovani, in salute, snelle--> estetica del corpo che esclude 92% donne “normali”.
La discrasia tra il sogno e la realtà genera frustrazione e provoca il moltiplicarsi di reazioni estreme su scala mondiale. 
Gravissime sono state le conseguenze portate dal nuovo modello di donna.
L’anoressia è uno dei fenomeni più significativi di questo tipo di disagio sociale.
Infatti volendo emulare le top model un gran numero di adolescenti perde la salute e talvolta la vita. 
In tutto il mondo è oggi molto sentita la necessità di ovviare a questo problema diventato serio e di corposa portata.
Molte sono le iniziative correttive che sono già state assunte al riguardo un po’ dappertutto. 
Sono nate marche anche per le taglie normali.
E non solo: negli ultimi tempi la modella francese Letizia Casta, “Il diario di Bridget Jones” e il “Big Brother” in televisione costituiscono il chiaro sintomo di un ritorno a considerare come normali non solo le silhouette ma anche tutte le persone molto in carne. 
Body Shop --> prodotti cura e bellezza: identità marca su protezione ambiente e uso ingredienti naturali + amor proprio--> bambola RUBY (anti barbie) rossa e grassottella.

Tratto da PROLOGO. LE MARCHE COME FATTORI DI PROGRESSO di Priscilla Cavalieri
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