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Provocare per sorprendere


Provocare per sorprendere; trasgredire per essere ricordati.
Il "teasing" è una delle prime forme storiche di provocazione nella pubblicità che si fonda sull'effetto sorpresa. 
In questo caso ci si impegna nella difficile pratica di scuotere lo spettatore senza oltrepassare la sua soglia di resistenza.
Già ne 1971, il sarto Yves Saint Laurent scandalizzava posando nudo per il lancio del suo profumo. 
Egli appariva come un precursore.
Durante gli anni 70 infatti l'erotismo si impose come un luogo comune della pubblicità.
In oggi l'avvento della televisione moltiplica l'audience della pornografia e le marche che erano alla ricerca di trasgressione hanno varcato le frontiere della provocazione.
Le varie campagne di teasing organizzate in quel periodo dimostrano quanto all’epoca era ormai evidente per tutti che “…per sorprendere, bisogna fare di più e, per proporre un'immagine d'avanguardia, bisogna trasgredire..”.
Una lezione che è stata facilmente appresa e ancora più facilmente messa in opera.
Si pensi ad esempio alla marca Diesel che ha costruito la sua notorietà su campagne particolarmente oltraggiose.
La moda è un ambiente avido di suggestioni.
Un'ondata "porno-chic" è dilagata verso la fine degli anni Novanta per accentuarsi nel 2000 e nel 2001. 
Le marche italiane furono le prime ad andare oltre separando un erotismo di suggestione da connotazioni pornografiche senza ambiguità. 
Gucci, Cesare Piaciotti, Exte, Christian Dior, YSL ed Ungaro insegnano.
In Spagna, la rivista di moda “ELLE” consacra regolarmente il suo numero di maggio a un tema particolare: "Especial Culos" con una prima di copertina suggestiva.
Le controffensive istituzionali variano da paese.
A questo riguardo L'Europa appare più permissiva rispetto agli Stati Uniti, a certi paesi dell' Asia e ovviamente, al Medio Oriente, dove il nudo pubblico è semplicemente del tutto proibito.
Tanto abuso ha finito col rendere la nudità troppo inflazionata e quindi di scarsa efficacia.
Il che ha reso necessario il pronto ricorso ad altre trovate altrettanto stimolanti: evocazione della decade, omosessualità femminile colorata di voyeurismo maschile, pratiche sadomasochiste come ad esempio il bagno di Alessia Merz in un latte di asina per pubblicizzare la linea Coveri di Milano, i baci saffici della marca Piano Dolce Carlotta e i graffiti sul torso nudo di un modello americano per Swish.
Si tratta di provocazioni che mettono a nudo la povertà creativa di certi stilisti contro cui insorgono veri creatori di moda.
Ma le provocazioni non si manifestano a livello sessuale.
Ad un certo momento anche il sacro diviene ugualmente soggetto privilegiato di sfruttamento pubblicitario.
La Pirelli, tanto per fare degli  esempi, mostra il giocatore Ronaldo nella posizione della statua del Cristo nella baia di Rio de Janeiro.
Diesel suscita numerose proteste con la sua campagna che mostrava quattro religiose aderenti con la Vergine.

Tratto da PROLOGO. LE MARCHE COME FATTORI DI PROGRESSO di Priscilla Cavalieri
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