L'ambiente adatto per la vita delle cellule
Un ambiente idoneo e tale da garantire la sopravvivenza e l'accrescimento delle cellule in coltura deve fornire un substrato adatto, la temperatura ottimale, un'adeguata fase gassosa ed un mezzo di coltura in cui siano presenti tutte le molecole necessarie. Come abbiamo detto, quasi tutte le cellule crescono in vitro come un monostrato adeso ad un substrato artificiale. Il polistirene è il materiale plastico di più largo consumo ma le cellule crescono bene anche su altre plastiche quali ad esempio polivinilcloruro, policarbonato, politetrafluoruro etilene. In casi particolari (colture di cellule epiteliali, di neuroni, di cellule muscolari) per migliorare l'adesione, la morfologia e la crescita cellulare e mantenere funzioni cellulari differenziate, la plastica può essere pretrattata con collageno, fibronectina, gelatina o matrici tridimensionali che permettono interconnessioni fra le cellule, simili a quelle che si hanno nei tessuti. Per quanto riguarda i recipienti di coltura, invece, ne esistono moltissimi e la loro scelta dipende da vari fattori tra cui: 1) la resa cellulare, per le cellule monostrato essa è direttamente proporzionale alla superficie del recipiente, 2) la modalità di crescita delle cellule, in sospensione o in monostrato, 3) il tipo di atmosfera, se ventilata oppure no e 4) il tipo di analisi da effettuare, piastre con più pozzetti sono ideali per esperimenti in cui tutti i campioni devono essere rimossi simultaneamente ed analizzati con lo stesso metodo. Altri limitanti importanti per costituire delle colture cellulari ottimali sono la temperatura di incubazione, la fase gassosa ed il pH. Come abbiamo già detto ogni tipo cellulare ha un optimum di temperatura di coltura. La maggior parte delle linee cellulari, derivando da mammiferi, cresce ad una temperatura ottimale di 37 °C, mentre le cellule che derivano dagli uccelli si accrescono a 38 °C. I costituenti principali della fase gassosa, invece, sono l'ossigeno, che viene mantenuto in concentrazioni simili a quelle atmosferiche, e l'anidride carbonica, la cui concentrazione viene regolata in base alla concentrazione atmosferica della stessa, alla concentrazione cellulare e alla presenza di altri ioni.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Biotecnologie cellulari
- Docente: Tocco
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