Classificazione delle fibre dei muscoli scheletrici
Possiamo classificare le fibre dei muscoli scheletrici in base alla velocità di contrazione e alla resistenza alla fatica conseguente a stimolazioni ripetute. Si possono identificare due gruppi: fibre ossidative a contrazione lenta, o fibre toniche, fibre glicolitiche a contrazione rapida, o fibre fasiche. Le fibre fasiche sviluppano tensioni due o tre volte più velocemente delle fibre toniche. La velocità di contrazione di un muscolo è determinata dall'isoforma di miosina presente nei filamenti spessi. Le fibre a contrazione rapida scindono l'ATP più rapidamente e quindi completano i cicli contrattili più velocemente di quelle a contrazione lenta. Questa maggiore velocità si traduce in un più rapido sviluppo di tensione nelle fibre fasiche. Anche la durata della contrazione varia in base al tipo di fibra. La durata di ogni scossa è determinata soprattutto dalla velocità di rimozione del Ca2+ dal citosol da parte del reticolo sarcoplasmatico. Quando la concentrazione di Ca2+ nel citosol scende, lo ione si scinde dalla troponina, consentendo alla tropomiosina di rimettersi nella posizione in cui blocca parzialmente i siti leganti la miosina. In questo modo la fibra muscolare si rilascia. Le fibre a contrazione rapida pompano Ca2+ nel reticolo sarcoplasmatico più rapidamente di quelle toniche, rendendo questi muscoli utili per i movimenti rapidi e fini, come per esempio suonare il piano. Le fibre lente, vengono, però usate molto più spesso per il mantenimento della postura e della stazione eretta o per la deambulazione. Un'altra importante proprietà che differenzia i due tipi di fibre muscolari è la capacità di resistere alla fatica. Le fibre fasiche utilizzano principalmente la glicolisi anaerobica per produrre ATP, di conseguenza l'accumulo di H+ prodotto dall'idrolisi dell'ATP contribuisce all'acidosi, una condizione che favorisce l'insorgenza della fatica. Le fibre ossidative, quelle toniche, come dice lo stesso nome utilizzano, invece, per la produzione di ATP soprattutto la fosforilazione ossidativa, avendo molti più mitocondri, che non produce molto affaticamento. Comunque, i muscoli dell'uomo sono costituiti da fibre di diverso tipo. I rapporti relativi tra i diversi tipi di fibre variano da muscolo a muscolo e da individuo ad individuo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Fisiologia animale
- Titolo del libro: Fisiologia: un approccio integrato
- Autore del libro: Dee U. Silverthorn
- Editore: CEA
- Anno pubblicazione: 2007
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