Elementi arabi nelle lingue romanze
Nel 711 gli Arabi penetrano nella penisola iberica, e si spostano verso la Francia meridionale, in cui però regnano poco. Nella parte meridionale della penisola iberica regnano comunque fino al 1492.
In Sicilia invece entrano nell’827 e vi restano fino alla conquista normanna nell’XI sec.
L’influsso del superstrato arabo, anche se non importante come quello germanico, è notevole.
Grazie al bilinguismo i mozarabes (romanzi che si erano arabizzati) fanno da tramite per l’inserimento di parole arabe, che con la reconqista entrano pian piano anche nella parte cristiana della Spagna.
Dalla metà dell’XI sec il dialetto di castiglia si impone sugli altri: gli odierni dialetti non sono la continuazione del romanzo, ma la sovrapposizione di elementi centrali e sett. Dove prima la popolazione era arabizzata.
In Sicilia i Normanni rispettarono la cultura araba ma l’influsso arabo si limita a toponimi, nomi di famiglia, qualche traccia sulla fonetica.
In Africa non sappiamo quale fosse lo stadio di romanità dopo la conquista vandala e bizantina.
Tra i termini diffusi in quasi tutte le lingue romanze:
- termini matematici come algebra (da al-gabr riduzione) e algoritmo (da Hwarizmi contaminato dal greco arithmos), cifra (da sifr che inizialmente significava vuoto, e dallo spagnolo passò nelle altre lingue con significato di segno numerico), zero (che deriva anch’esso da sifr, italianizzato da Fibonacci in zephirum<zephro<zero) l’ambivalenza tra zero e cifra restò cmq fino al XVIII sec.
- Termini astronomici, come azimut (da as-sumut direzioni), zenit (dalla stessa parola, per errore di lettura), nadir (da nazir opposto), almanacco (da al manah calendario),
- Termini relativi alla chimica, come alchimia (da al-kimiya < greco xumeia fusione) ed elisir (da al-iksir, rimedio meraviglioso), alcol (da al-kuhl, polvere per tingersi le palpebre).
- Termini di gioco, come scacchi (da sah mat, il re è morto, diventa jaque y mate in sp., echec et mat in fr, e scacco matto in italiano, arrivano prob dal provenzale), alfiere (da al-fil elefante, poi contaminata da al-faris cavaliere), e hasard (che in antico fr. Significava il numero 6 dei dadi, poi sorte) che col nuovo senso diventa azzardo.
- Termini relativi alla marina: ammiraglio (da amir, comandante), arsenale (dar-as-sina casa di costruzione), dogana (da diwan ufficio), magazzino (da mahzan deposito granaio).
Tra le tracce specifiche dell’ibero romanzo e del siciliano:
- nella toponomastica, come Alcalà, Calatrasi, Caltagirone, Caltanissetta ( qal at al giran castello delle grotte), Gibraltar ( gebel Tariq, monte di Tariq).
- Nomi di fiumi dal prefisso –guad , da wad fiume, valle.
- Nell’amministrazione: alcalde, da al-qadi giudice, sindaco, alguacil sp. per ufficiale giudiziario, da al-wazir che poi attraverso Napoli si trasforma in aguzzino.
Le lingue iberoromanze quando hanno preso parole dall’arabo ne hanno conservato l’articolo, non così le altre lingue, come si vede da zucchero (sp. azucar) e zafferano (sp. azafran).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Federica Maltese
[Visita la sua tesi: "Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Lettere
- Esame: Geografia linguistica
- Docente: Lorenzo Massobrio
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