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Dovere di assistere e curare del paziente affetto da AIDS


Per qualsiasi medico costituisce inderogabile dovere morale prodigarsi per tutelare la salute e la vita della persona sofferente, senza discriminazione di sorta, anche a costo di maggiori sacrifici e di maggior impegno personale, specie di fronte alle malattie più gravi.
Si deve favorire per quanto possibile il diffondersi di sentimenti di solidarietà e di sollecitudine nei confronti delle persone specie con malattia già in fase attiva, ma anche pretendere in alto sentimento di responsabilità da parte di queste ultime, perché adoperino le dovute cautele nei loro rapporti con le persone sane.
In primo luogo il paziente stesso deve sentirsi obbligato a non nascondere al medico di essere affetto da AIDS.
Nel caso che il paziente non voglia dare direttamente l’informazione al coniuge o ai propri familiari conviventi oppure non si senta capaci di farlo, il medico può col consenso della persona assistita anche sostituirsi ad essa nell’attività di rendere l’informazione medesima.
Resta in ogni caso al medico la valutazione sull’opportunità di derogare all’obbligo di serbare il segreto allorché sia in grave pericolo la salute o la vita di terzi.
Il paziente ha diritto di sapere in prima persona e di essere informato sulla reale natura e gravità della malattia; di dare il proprio consenso in ordine a qualsiasi accertamento e trattamento.
Ricordiamo anche che i soggetti sieropositivi devono essere informati circa la necessità di:
a. evitare rapporti sessuali non protetti,
b. evitare lo scambio di articoli personali da bagno,
c. evitare donazione di sangue,
d. informare i sanitari curanti del proprio stato di sieropositività.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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