DNA e identificazione personale nella medicina legale
Il DNA profiling trova elettiva indicazione ai fini dell’identificazione individuale nei seguenti casi:
a. identificazione di cadavere sconosciuto attraverso il confronto del DNA cadaverico con quello di possibili familiari;
b. identificazione di vittime di catastrofi naturali o di incidenti aerei, marittimi o bellici;
c. casi di incesto o di violenza sessuale in cui sia stato possibile rinvenire tracce biologiche;
d. casi di dubbia o controversa identità;
e. casi di dubbia o controversa paternità e di alterazione dello stato civile.
L’uso del DNA umano in chiave identificativa si basa sul principio che vi sono alcune porzioni di cromosoma (i geni) le cui molecole sono molto variabili da individuo a individuo e sono trasmesse ereditariamente.
La lunghezza della sequenza, il numero delle ripetizioni, la sua collocazione all’interno della catena del DNA sono specifici e unici per ciascun individuo.
L’indagine può essere eseguita su qualsiasi reperto che contenga cellule nucleate.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Medicina Legale, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: Compendio di medicina legale
- Autore del libro: L. Macchiarelli, P. Arbarello, G. Cave Boni, N.M. Di Luca e T. Feola
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