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Gadamer - Il linguaggio della metafisica

 Gadamer - Il linguaggio della metafisica


La questione del linguaggio della metafisica, sollevata da Heidegger, affiora più volte documentando l’interesse di Gadamer. La parola d’ordine è Destruktion. Ma distruggere vuol dire qui demo-lire gli strati sovrapposti con cui la tradizione ha voluto addomesticare la filosofia. Solo rimuovendo il linguaggio pietrificato da secoli di metafisica occidentale, è possibile di nuovo filosofare. Ciò vuol dire imparare ad ascoltare la potenza evocatrice delle parole, che risuona nell’uso linguistico vivo.

La tesi di Gadamer è che non esiste un linguaggio della metafisica, così come non esiste un linguaggio della filosofia. Il linguaggio è sempre solo il linguaggio che parliamo quotidianamente con gli altri. Ciò non esclude che ci sia una tradizione metafisica che si è andata consolidando attraverso una rigidità linguistica e concettuale. Ma metafisica è appunto questa rigidità. In breve: metafisico non è il linguaggio, ma ciò che nel linguaggio o, meglio, in una lingua si pensa.

Come metafisico non è il linguaggio, parimenti, filosofica non è una lingua, e non ci sono lingue della filosofia. Se il pensiero si forma nel linguaggio, ed il linguaggio dischiude le esperienze originarie di pensiero, ciò varrà per tutte le forme fenomeniche del linguaggio, per tutte le lingue.

Tratto da LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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