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Dall'ANA alla CONFIDA


Per gli agricoltori l'iniziativa di ricostruzione della CONFAGRICOLTURA partì dal Mezzogiorno. Nel giugno 1944 a Taranto, G. Scelsi fondò l'Associazione nazionale agricoltori (ANA). Nell'agosto successivo l'ANA si fuse col gruppo romano prendendo il nome di FIDA modificato in CONFIDA (Confederazione italiana degli agricoltori) nel gennaio '45.
Nel '49 riassunse il nome di CONFAGRICOLTURA (CGAI) a capo della quale fu eletto A.
Sansoni che gravitava nell'area repubblicana.
La confederazione godeva dell'appoggio del Partito liberale, ma non aveva alcun legame con Ia DC.
La questione della mezzadria scatenò un duro confronto tra Sansoni e De Gasperi (presidente del consiglio) e al termine di una lunga trattativa si giunse al lodo del giugno del '46 che prevedeva il conferimento aggiuntivo al mezzadro del 24% del prodotto di parte padronale in due anni e il 10% per opere di ricostruzione e miglioria.
Ma Sansoni fu costretto a rigettare il lodo a seguito della rivolta della proprietà nelle regioni meridionali.

Ci furono varie iniziative dirette a far uscire il sindacato degli agricoltori dall'isolamento politico. Fra queste ricordiamo la ricerca di accordi con la COLDIRETTI: erano accordi difficili visto che la CONFIDA non aveva rinunciato ad organizzare i piccoli proprietari coltivatori ed era quindi in competizione con la COLDIRETTI.
Nel '46 ci fu un accordo fra le due organizzazioni per la ricostituzione degli organismi consortili, ma ne scaturì a competizione sul controllo degli stessi da cui dipendeva la possibilità di affermare la propria leadership nel mondo agricolo: nella primavera del '49 le elezione dei consigli direttivi dei consorzi vide la netta vittoria della COLDIRETTI che riuscì a conquistare un maggior numero di consorzi rispetto a FEDERTERRA e CONFIDA.
Altra iniziativa fallimentare per la CONFIDA fu la costituzione del Centro interconfederale per la ricostruzione economica (CIPRE). Era un organismo che nasceva dai sindacati datori ali presieduti da Costa e Sansoni al fine di costituire un fronte unico dei produttori, ma i contrasti fra le parti erano notevoli e del resto la CGlI non era disposta a seguire la CONFIDA nei suoi contrasti con la DC.
Dopo la rottura della DC con le sinistre e la nascita del monocolore De Gasperi, Sansoni percepì l'opportunità di avvicinarsi alla DC e fu in questa occasione (nel giugno del ' 4 7) che si concluse la questione della mezzadria con l'accettazione di un riparto accresciuto del 3%.
Le dimissioni di Sansoni dopo le elezioni politiche del '48 per favorire l'elezione del cattolico M. Rodinò alla presidenza vanno inquadrate nella definitiva constatazione che il rapporto con la DC era decisivo così come era indispensabile una convergenza con la COLDIRETTI.
Di qui scaturì il disegno di riunire in un'unica Confederazione CONFIDA e COLDIRETTI, e a tal fine fu deliberato il cambio del nome in CGAI nel maggio '48 (applicato solo nel gennaio ' 49). Nel luglio '48, inoltre, nacque l'accordo con l'organizzazione di Bonomi per stipulare assieme i contratti collettivi col bracciantato.
La CGAI si diede una struttura federativa non centralisti ca e questo impedì di dare uniformità alle linee politiche a causa degli ostacoli posti dalle organizzazioni locali.
Si trattava di un sindacato che da un lato mancava di un collante culturale e dall'altro mancava di una certa omogeneità di interessi.

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