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La globalizzazione finanziaria – Philippe Norel


La globalizzazione finanziaria costituisce il secondo tratto distintivo. In un contesto internazionale di sviluppo rapido dell’Investimento diretto all’estero, l’esistenza di un mercato finanziario relativamente poco regolamentato appare come una necessità funzionale. Definiremo la globalizzazione finanziaria come l’emergere di un triplice movimento di unificazione, di de-regolamentazione e soprattutto di dis-intermediazione, sotto l’influenza di rischi crescenti.

L’unificazione dei mercati può essere identificata con la fine dei controlli dei cambi, condizione necessaria all’integrazione finanziaria internazionale. La de-regolamentazione, ossia la riduzione o la soppressione dei vincoli legali o amministrativi alla libera circolazione dei beni e dei mercati costituisce un movimento caratteristico degli anni ottanta. Infine, la dis-intermediazione consiste in un ritiro relativo delle banche dal finanziamento delle attività.

E’ infine la coerenza d’insieme che caratterizza il movimento di globalizzazione finanziaria e che si può tentare di riassumere in una frase: è un profondo mutamento di liberalizzazione che diminuisce i costi di finanziamento, ma accentua i rischi di cambio e di tasso, mentre crea i mezzi per gestirli attraverso uno sviluppo significativo dei mercati e della finanza diretta. Il problema è dunque sapere se questi strumenti di mercato sono all’altezza dei rischi corsi. Esistono in realtà forti dubbi e le recenti crisi finanziarie nei paesi emergenti lo testimoniano abbondantemente.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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