L’islamismo politico – Burhan Ghalioun

L’islamismo politico è possibile nell’islam come lo è l’associazione del politico al religioso in ogni altra religione. Ben lungi dal rappresentare una nuova setta o anche di presentare una nuova interpretazione teologica del testo coranico, l’islamismo è un movimento politico e sociale che cerca di trasformare un sistema politico e/o sociale e non di propagare una nuova religione. Poiché i programmi cambiano in rapporti ai sistemi in cui agiscono, qui sta il motivo per cui tali programmi, come i metodi d’azione dei movimenti islamici, sono molto diversi da paese a paese.

La seconda posizione, secondo cui l’adesione di una gran parte dell’opinione pubblica all’islamismo dipende più dalla pigrizia mentale, dal peso del religioso nella cultura arabo-musulmana che da una scelta ideologica è anch’essa insostenibile. Non è affatto certo che aderire alle ideologie politiche tinte di elementi religiosi sia, per un musulmano, più facile che aderire a dottrine laiche, liberali o di sinistra.

Anzi, l’islamismo contemporaneo non si confonde affatto con l’islam. L’islamismo è, come tutte le altre ideologie, un fatto ideale complesso che contrasta radicalmente con le tendenze pietiste dell’islam classico. La violenza che ha cominciato a distinguere l’azione di alcuni dei loro gruppi si oppone apertamente a un islam come religione di tolleranza e d’obbedienza al potere costituito. In realtà, questi musulmani sono molto più attratti dalla dimensione politica contestataria che dallo spirito di pietà e di riconciliazione con la morale religiosa. Insomma, non si è un militante islamico perché si è un musulmano praticante, ma, al contrario, si diviene praticante perché si è militante o per divenire militante, cioè per interesse politico.