Parametri TRIAD
Concentrazione totale inquinanti nelle diverse matrici ambientali: non ha rilevanza ecologica; una matrice può avere una concentrazione di metalli superiore ai limiti di legge allo stato naturale. Inoltre il dato non tiene conto della forma chimica e della reattività biologica. E’ un dato che rappresenta un potenziale rischio
Biodisponibilità :frazione inquinante in grado di esercitare un effetto sugli organismi → relazione diretta del dato con il rischio per l’ecosistema
Endpoint subletali – endpoint classici: i classici sono tasso di sopravvivenza e riproduzione, unici endpoint fino ad una ventina di anni fa. Sono dati ad alto livello di organizzazione biologica su organismi modello; il dato di motalità è il meno sensibile perchè prima si hanno altri riscontri, ad es. sul tasso di riproduzione.
I subletali su organismi sentinella sono tassi di crescita, biomarker di stress, esposizione e genotossicità...; mi danno la possibilità con test veloci di vedere se l’inquinante ha effetti evidenti su sopravvivenza e riproduzione in modo da poter intervenire per tempo.
Si possono ottenere anche dati che interessano l’uomo; la cosa importante è se la genotossicità si disperde nelle zone circostanti (es. falda).
Sono dati con poca rilevanza ecologica, a differenza degli endpoint classici, ma utili per individuare una situazione di stress.
Parametri ecologici
Se il cambiamento della comunità viene rilevato da questi parametri vuol dire che ci sono variazioni a livello di biodiversità, in particolare se i cambiamenti sono legati ad organismi modello.
Sono in grado di individuare le situazioni di alterazione a maggiore livello di organizzazione biologica → stiamo “fotografando” un cambiamento nella biodiversità e non più un rischio.
E’ giusto applicare il TRIAD?
- no → sono dati molto eterogenei; se diamo lo stesso valore a tutti i dati non funziona
Diventa corretto usarlo se:
- attribuiamo pesi diversi ai risultati delle diverse discipline
- forniamo due output al TRIAD:
Rischio di declino della biodiversità
Valutazione della vulnerabilità biologica
Il primo contiene il dato ecologico, il secondo output interseca il dato chimico con il dato ecotossicologico-subletale.
Vulnerabilità: vicinanza alla soglia oltre la quale qualunque minimo stressante aggiuntivo porta alla morte dell’organismo; lontananza dalla situazione ottimale; concetto di stress su stress.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Cavagnero
[Visita la sua tesi: "Utilizzo operativo di modelli numerici per la valutazione dell'inquinamento atmosferico e l'elaborazione di un indice di qualità dell'aria"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze Ambientali
- Esame: Analisi del rischio ecologico
- Docente: Prof. Aldo Viarengo
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