Struttura geologica
-litologia della roccia (erodibilità e solubilità diversa per le diverse rocce)
-assetto giaciturale, persistenza e distribuzione spaziale delle discontinuità primarie (sup. Di stratificazione, di scistosità, contatti litologici, layering magmatico) o tettoniche (fratture, faglie, strutture plicative) della roccia.
-discontinuità (primarie se si sono formate contemporaneamente alla roccia, secondarie se si sono formate in seguito alla deformazione della roccia)
-superfici di stratificazione: possono costituire elementi di controllo nei processi di sviluppo delle forme, ma con efficacia diversa a seconda del tipo di processo operante (es. Erosione fluviale o processo gravitativo)
-superfici di scistosità: possono assumere caratteristiche diverse a seconda della compattezza della roccia→
Pervasive (calcescisti,micascisti) o discrete (gneiss)
-superfici di fratturazione: la loro orientazione e distribuzione all’interno del substrato varia a seconda del tipo di roccia interessato e della storia deformativa. Ne consegue una diversa configurazione geometrica dei blocchi (irregolare, tabulare, prismatica o romboedrica).
-piani di faglia: superficie di separazione tra i due blocchi adiacenti di roccia che sono in moto relativo l'uno rispetto all'altro
-forme strutturali: forme del rilievo influenzate dall’assetto strutturale
-forme tettoniche: forme di rilievo causate direttamente dalle deformazioni crostali
-morfotettonica: tutti i fenomeni che implicano relazioni dirette tra tettonica e rilevo
-erosione differenziale o selettiva: quando i processi di modellamento erosivi hanno operato con efficacia diversa su tipi litologici diversi in quanto questi hanno caratteristiche litologiche diverse; formazione di forme depresse in presenza di rocce più tenere e forse in rilievo in presenza di rocce più dure
-superficie strutturale: superficie che coincide con il piano di stratificazione superiore di una roccia, con il piano di stratificazione superiore di un banco di roccia resistente, con il piano di scistosità all’interno di una successione metamorfica
-superficie di spianamento: superficie pianeggiante che risulta dall’erosione di precedenti rilievi e che tronca rocce e strutture tettoniche diverse (es. terrazzo marino). La diversa resistenza all’erosione opposta dalle diverse rocce e dalle diverse strutture non contribuisce alla realizzazione della forma;inoltre i processi erosivi devono poter operare per tempi relativamente lunghi.
-versanti a gradinata con terrazzi di erosione/tavolati o mesas: si formano in rocce a stratificazione orizzontale in cui i banchi duri proteggono dall’erosione quelli più teneri sottostanti. Conm il progredire dell’erosione i rilievi tabulari vengono smantellati dando origine a torrioni isolati dette butte.
-rilievi a struttura monoclinale e rilievi monoclinali: nel caso di rocce a stratificazione inclinata i rilievi possono assumere un profilo asimmetrico; si creano versanti a reggipoggio (in cui gli strati affiorano con le testate e l’inclinazione è maggiore) e versanti a franapoggio (in cui gli strati scendono come il pendio e l’inclinazione è minore).
-valle monoclinale: direzioned el corso d’acqua parallela alla direzione degli strati
-valle cataclinale: direzione del corso d’ acqua perpendicolare alla direzione degli strati e con verso di scorrimento congruente con l’immersione degli strati
-valle anticlinale: direzione corso d’acqua perpendicolare alla direzione degli strati e con verso di scorrimento opposto all’immersione degli strati.
-cuestas e hogback: nel caso in cui i rilievi monoclinali siano condizionati, oltre che dall’assetto giaciturale della stratificazione, dalla presenza di strati più o meno duri; i primi nel caso in cui l’inclinazione degli strati sia <45°, i secondi in caso di inclinazione >45°.
-strutture a pieghe: fenomeni di ripiegamento con sviluppo di anticlinali e subclinali. Osservabili in formazioni stratificate (a giacitura non regolare), soprattutto se caratterizzate dall’alternanza di più strati più o meno facilmente erodibili. Le morfostrutture derivanti dalla presenza di strutture a pieghe varia in funzione dello stile plicativo (es. apertura delle pieghe) e dalla giacitura (es. inclinazione asse e piano assiale).
-valli trasversali: in quest’ambito si definiscono:
-valli sinclinali→segmenti vallivi impostati entro la parte più depressa della struttura plicativa
-dorsali anticlinali→rilievi che coincidono con la culminazione della struttura plicativa
-valli trasversali→ segmenti vallivi perpendicolari all’asse delle strutture plicative. Quando l’idrografia non risente della dell’assetto strutturale c’è una veloce fase di approfondimento erosiva che non tiene conto della struttura litologica.
Deformazione della successione di strati→forte deposizione che ha piallato tutto nascondendo l’evoluzione pregressa→si imposta il corso d’acqua che incide i propri depositi e poi il substrato in roccia.
-valle morta o sospesa: segmento vallivo dove non c’è più l’azione del corso d’acqua.
-faglie inattive: morfostrutture di controllo passivo; il substrato roccioso è attraversato da innumerevoli dislocazioni di tipo fragile quali faglie e sovrascorrimenti, la maggior parte delle quali inattive.
La faglia in realtà è morta, altrimenti avrei instabilità. Inoltre le faglie possono mettere a contatto rocce con diversa resistenza erosiva.
-scarpate di faglia: grandi strutture tipo a gradini perchè l’erosione asporta le rocce meno resistenti. La rimozione dei litotipi più erodibili può mettere in luce le superfici di contatto tra diverse unità strutturali→piano di faglia esumato
-faglie attive: controllo attivo della faglia su una morfologia di superficie. Formazione di:
-faccette triangolari o trapezoidali
-scarpata di faglia: più il profilo trasversale è netto e ben riconoscibile, più recente è l’evento sismico che l’ha generata.
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