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L’istituzione museale durante il Neoclassicismo


Secondo Alessandra Mottola Molfino, l’apertura del Louvre al pubblico trova una spiegazione in parte nelle ragioni storico-culturali che abbiamo già indicato e in parte nel periodo che tra la fine del Settecento e l’età napoleonica vede protagonista Roma, interessata dal fenomeno del Neoclassicismo.

Il Neoclassicismo è una nuova sensibilità artistica e culturale che guarda alla classicità come modello da cui prendere esempio.
Tuttavia, a differenza degli altri movimenti artistici che già in precedenza l’avevano fatto, il neoclassicismo individua delle epoche e dei momenti specifici.

Due momenti chiave di questo periodo saranno negli anni ’30 del 700 la scoperta di Pompei ed Ercolano, che porta alla luce numerosi nuovi reperti antichi, e negli anni ’60 la nascita della disciplina della storia dell’arte con la pubblicazione del testo di Winckelmann intitolato “ Storia dell’arte dell’antichità”.

Un importante precedente per l’apertura del Louvre al pubblico sarà la costruzione di Villa Albani a Roma. La villa viene costruita per volere del cardinale Albani tra il 1756 e il 1763 allo scopo di conservare le proprie collezioni artistiche, in particolare le statue dell’antichità, che dovevano trovare posto sotto un portico.
Alla costruzione contribuiranno proprio Winckelmann e il pittore boemo Mangs, dal cui sodalizio nasce il Neoclassicismo.

Risulta particolarmente importante, tuttavia, la nascita di una nuova concezione che univa la bellezza alla rettitudine: per Wincklemann simbolo di questa nuova concezione era l’Apollo del Belvedere, mentre secondo Piranesi la romanità fu quell’epoca in cui l’antichità si è meglio concentrata sulla rettitudine morale, ancora prima che culturale, motivo per cui la modernità dovrebbe prenderla come esempio.

Epicentri del Neoclassicismo sono Roma e Parigi, mentre gli esponenti più importanti Antonio Canova e Jacques- Louis David.

Antonio Canova viene nominato ispettore generale delle Belle Arti nello Stato Pontificio e a lui viene affidato il problema della tutela dei beni culturali in seguito alla scoperta di Pompei ed Ercolano.

Nell’opera di Jacques-Louis David, intitolata “Giuramento degli Orazi”, che diventa simbolo del neoclassicismo, l’artista non raffigura il momento della lotta bensì quello in cui gli Orazi giurano sulle spade tenute dal padre: da quest’opera emerge l’esempio di una classicità simbolo di austerità e rigore.

Alla fine del ‘700, ha luogo uno dei più importanti riallestimenti museografici del secolo, ovvero quello che interessa il Cortile Ottagono nel Museo Pio Clementino in Vaticano.

Il Cortile Ottagono era uno spazio espositivo in cui era possibile fruire delle opere d’arte insieme alla struttura architettonica e alle piante presenti. Gli architetti erano Michelangelo Simonetti e Giuseppe Camporesi, i quali costruiscono il Braccio nuovo nei Musei Vaticani impostandolo secondo il modello della galleria (lungo corridoio sui cui lati le nicchie architettoniche ospitano le statue classiche) e la Sala della Rotonda ancora nel Museo Pio Clementino.

Tratto da MUSEOLOGIA di Roberta Carta
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