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I musei in Inghilterra


A partire dalla seconda metà del ‘700 in Inghilterra sorgono importanti istituzioni museali.

Il British Museum nasce a Londra 1759, in seguito alle volontà testamentarie di Ser Hans Sloane e all’acquisizione da parte del Parlamento inglese delle sue collezioni, che comprendevano anche quello che sarà il nucleo originario della British Library. Nel 1823 iniziano i lavori per la nuova sede del museo, sede che occupa ancora oggi: dal punto di vista architettonico lo stile è quello neoclassico, ma al suo interno sono presenti importanti differenziazioni dovute al corso degli anni.

Importante è la sala costruita da John Russel Pope per ospitare i fregi e le sculture del Partenone.

All’interno del British Museum è ospitata anche la Stele di Rosetta, rinvenuta durante le campagne napoleoniche in Egitto e a lungo contesa tra Francia e Inghilterra.

Nel 2000, all’interno del museo trova posto la Queen Elisabeth II Great Court, la più grande piazza al coperto del mondo, che prende il posto della zona che ospitava il primo nucleo della British Library.

La Queen Elisabeth II Great Court soppianta la concezione ottocentesca del museo-tempio, sostituendola con il concetto di museo-forum: in epoca romana il forum rappresentava il luogo della vita collettiva e il museo-forum ha come obiettivo quello di diventare un luogo di socializzazione per le persone che ne usufruiscono.

La National Gallery viene costruita invece tra il 1831 e il 1838 davanti a Trafalgar Square, punto nevralgico della Londra contemporanea. Sul piano architettonico il modulo di riferimento è sempre quello neoclassico, ma il museo ha subito nel tempo alcuni ampliamenti, tra cui la costruzione della Sansbury Wing: lo stile in questo caso è più prettamente contemporaneo, ma non entra in contrasto con l’edificio principale.

Nel 1851, Londra ospita la prima esposizione universale, in occasione di cui viene costruito per ospitarla il Crystal Palace.
Le esposizioni universali nascono come esposizioni atte a mostrare gli esiti dei prodotti dell’industria e della modernità e contribuiscono all’emergere di una problematica ancora oggi attuale, ovvero quella dei rapporti tra arte e industria.
La costruzione del Crystal Palace viene affidata all’architetto Richard Paxton: i materiali utilizzati non sono materiali tradizionali, ma vetro e ferro, che vanno a costituire una sorta di enorme serra interamente vetrata.
Siamo agli albori di quella che verrà denominata in modo dispregiativo “architettura degli ingegneri”, che raggiungerà l’apice con la costruzione a Parigi della Tour Eiffel in occasione di un’altra esposizione universale.

Nel 1852 sorge invece il primo Museo dell’Industria, allo scopo di esporre i prodotti dell’industria e renderli fruibili esattamente come le opere d’arte nei musei artistici.
Viene successivamente trasferito prima nel South Kensington e poi in Cromwell Road, dove diventa il Victoria and Albert Museum, il primo museo dedicato al rapporto tra le arti maggiori e le arti applicate.

Tratto da MUSEOLOGIA di Roberta Carta
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