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Formazione dei Legami di Attaccamento



L’autore che ha creato questa teoria è Bowlby, uno psicoanalista, insieme a Mary Ainsworth che ha creato il paradigma sperimentale della strange situation, attraverso cui si possono osservare i diversi modelli di attaccamento. L’attaccamento non è solo un modello di comportamento, ma anche un insieme di modelli rappresentazionali relativi ai caregiver. I comportamenti di attaccamento il bambino li ha fin dalle prime settimane di vita (tutti i comportamenti regolatori servono per attivare la vicinanza con la madre e per creare una condizione di sicurezza fisica). I comportamenti di attaccamento sono: pianto, sorriso, aggrappamento, movimento di avvicinamento verso la figura di attaccamento, seguire, verbalizzazioni ecc. Quindi intorno al primo anno di vita si viene a creare il sistema di attaccamento, che ha una doppia valenza: il bambino ricerca contatto emotivo e fisico con la madre in situazioni di stress e disagio / quando non è stressato invece tende a esplorare l’ambiente (visivamente quando è molto piccolo, o camminando per la stanza) usando la madre come base sicura. La madre deve rispondere a queste richieste del bambino, e se l’attaccamento funziona esprimerà un comportamento protettivo e consolatorio, mentre se il bambino non è stressato e si trova in condizioni di tranquillità incoraggia l’esplorazione.

Formazione dei legami di attaccamento:
* 0-3 mesi: segnali di pianto, sorriso, aggrappamento rivolti in modo parzialmente indifferenziato all’adulto per incentivarne il contatto e la prossimità
* 3-6 mesi: inizio del privilegiamento della figura materna come figura di attaccamento -> caratteristiche: utilizzo della madre in condizioni di stress / orientamento prevalente verso la madre
* 6 mesi – 3 anni: attaccamento selettivo alla madre o alla figura primaria di attaccamento -> caratteristiche: costituzione della madre come base sicura per l’esplorazione / come consolatore privilegiato / reazioni specifiche alla separazione dalla madre / rappresentazione e interiorizzazione del legame di attaccamento come modello operativo interno di attaccamento.

->> I modelli di attaccamento saranno poi funzionanti per tutto il ciclo di vita.
Autori successivi a Bowlby ed Ainsworth, come Cassidy e Sroufe collegano l’attaccamento alla regolazione emotiva: loro dicono che il legame di attaccamento è una specifica relazione emozionale a un caregiver. I MOI concernenti gli schemi della relazione di attaccamento sé/altro organizzano anche le emozioni: fiducia e aspettative positive vs negative rivolte verso l’altro.
Un’altra autrice che ne ha parlato in questo senso è Lyons-Ruth, che evidenzia come l’attaccamento può essere visto come uno stile di regolazione diadica delle emozioni (come bambino e caregiver sono in grado di raggiungere e mantenere emozioni positive e regolare emozioni negative).
STRANGE SITUATION: è costituita da 8 episodi di circa 3 minuti ciascuno, in cui si alterna la presenza della madre / separazione della madre / presenza estraneo / assenza estraneo -> 1 (30 secondi): mamma e bambino giocano nella stanza / 2: la madre non interagisce mentre il bambino esplora / 3: entra estraneo -> minuto 1: estraneo rimane in silenzio, minuto 2: conversa con la madre, minuto 3: entra in contatto con il bambino / 4: esce la mamma e il bambino rimane con l’estraneo / 5: rientra la mamma -> primo episodio di riunione in cui la madre saluta il bambino e lo conforta, poi cerca di far sì che riprenda a giocare / 6: mamma esce di nuovo / 7: entra l’estraneo e il bambino è da solo con lui / 8: torna la mamma -> secondo episodio di riunione in cui la madre saluta il bambino e lo prende in braccio, mentre l’estraneo se ne va in modo non intrusivo. Gli episodi più importanti sono quelli di riunificazione con la mamma, per vedere come il bambino reagisce dopo la separazione (situazione stressante -> è in grado di ristabilire il legame di attaccamento? Come? È in grado poi di riprendere l’esplorazione?). Vengono usate delle scale per analizzare il comportamento del bambino, in particolare negli episodi di riunione -> quali sono gli indici?
- Ricerca della prossimità e del contatto durante la riunione: L’intensità e la persistenza degli sforzi del bambino di guadagnare (o riguadagnare) il contatto fisico (o, più debolmente, la prossimità) rispetto ad un adulto. La scala è da 1 a 9
- Mantenimento del contatto: quanto il bambino persiste nel contatto, piuttosto che staccarsi e riprendere l’esplorazione (in particolare vedi la resistenza attiva del bambino ad essere lasciato andare attraverso l’aggrapparsi o il protestare). Anche qui la scala è da 1 a 9
- Evitamento della prossimità e dell’interazione: quando la madre ritorna evita il contatto oculare, fa il broncio, oppure si volta dall’altre parte o comunque non si dirige verso la madre e rimane fermo. Anche questa scala è da 1 a 9
- Resistenza al contatto: la mamma torna e il bambino manifesta rabbia verso di lei: piange, la spinge via, butta via gli oggetti che le porge -> la reazione può essere sia aggressiva, oppure anche passiva (piange)
- Interazione a distanza: manifestazione spontanea di interesse positivo verso un adulto in una situazione di non prossimità. Include sorriso, vocalizzazioni, gesti e giochi con la finalità di attirare l’interesse dell’adulto o di attivare l’interazione con quest’ultimo. 
- Ricerca durante la separazione: quanto il bambino, mentre la mamma non c’è va verso la porta o verso la sedia in cui era seduta.

Tratto da PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO SOCIO-AFFETTIVO di Mariasole Genovesi
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