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Patologia (Il falso sé)


Descrizione di un paziente di Winnicott: " Il paziente disse: all'inizio l'individuo è come una bolla. Se la pressione dell'attività esterna si adatta attivamente alla pressione interna, allora è la bolla ad essere la cosa significativa, cioè il sé del lattante. Se, però, la pressione ambientale è maggiore o minore della pressione della bolla, in quel caso non è la bolla ad essere importante, ma l'ambiente. La bolla si adatta alla pressione esterna (Il bambino diventa acreativo e si adatta a ciò che gli viene imposto dall'ambiente)."



Sulla sinistra si trova l'aspetto positivo, sulla destra quello negativo. Nell'immagine di sinistra il bambino fa un movimento verso l'ambiente e lo scopre spontaneamente --> l'ambiente si adatta perfettamente alle richieste del bambino e quindi il bambino può incorporare nel suo sé ciò che ha scoperto, tornando al suo isolamento, avendo però nel contempo accettato un pezzo di ambiente.

Nell'immagine di destra (che rappresenta la patologia): il bambino è isolato --> l'ambiente urta il bambino, cioè gli fa una richiesta e lo traumatizza --> il sé del bambino viene traumatizzato e l'unico modo che il bambino ha per sopravvivere al trauma è di tornare a uno stato di isolamento totale (è una difesa). Dopo traumi ripetuti (urti da parte dell'ambiente) il bambino impara a reagire agli urti dell'ambiente --> si crea così una struttura difensiva (il falso sé) che deve mediare costantemente con le richieste ambientali (una parte del falso sé è comunque normalissima) --> qui è il bambino che si adatta alla madre, cioè diventa come vuole la madre (impara a rispondere in modo compiacente ai bisogni prima del genitore, e poi delle successive figure significative della sua vita), e non è la madre che impara a a sopravvivere all'aggressività del bambino. [comunque un po' di falso sé è necessario a tutti per potersi rapportare adeguatamente agli altri in una società semi-civile (si manifesta ad esempio nelle buone maniere o nel ricoprire efficacemente certi ruoli).]

Categorizzazione dei disturbi mentali per Winnicott nel 1945:
Disordini pre sé (psicotici, schizoidi, borderline, falsi sé --> il falso sé è quell'organizzazione difensiva rispetto alle esigenze imposte dal mondo esterno) --> sono tutti quei pazienti che non hanno un buon nesso tra mente e corpo, e il cui esame di realtà è perduto oppure traballa --> sono i disturbi più gravi
Disordini delle relazioni oggettuali primitive (depressione, conflitti fra odio-amore --> Klein)
Disordini dell'intera persona (nevrosi, problemi edipici --> Freud)

Falso sé: una madre sufficientemente buona si è detto che non è perfetta (è normale fallire e proiettare i propri desideri e le proprie angosce sui propri figli). Però in alcuni casi ci sono interferenze (fallimenti) eccessive, e allora in questi casi vi è il rischio che emergano falsi sé --> esempi di situazioni a rischio tratti da Winnicott:
madri psicotiche --> non sono in grado di tollerare qualsiasi atto e gesto spontaneo del proprio figlio --> non sono dunque in grado di adattarsi al bambino, ma rispondono ad ogni segno di vitalità propria del bambino, urtandolo
madri che non sviluppano la preoccupazione materna primaria (ad esempio una madre depressa post-partum, che non riesce a prendersi cura del bambino perché preoccupata dalle sue angosce)
madri erratiche nelle cure, cioè imprevedibili (a volte amano il figlio alla follia, a volte non lo sopportano --> ad esempio genitori alcolisti).

Cosa succede quando l'ambiente fallisce ripetutamente? --> conseguenze di un fallimento ambientale:
Si crea una deformazione dell'organizzazione dell'Io (si è detto che per Winnicott il bambino nasce con dei brandelli di esperienza e grazie all'holding materno l'Io si integra) --> questa deformazione si può manifestare nelle psicosi, in cui si rimanifestano una serie di agonie primitive, cioè angosce, che sarebbero: cadere a pezzi, cadere incessantemente (queste 2 indicano una mancanza di holding), non avere rapporto con il soma (ad esempio percepire il proprio corpo che si rimpicciolisce o si ingrandisce), e derealizzazione (non ci si sente in contatto con la realtà e ci si vede agire da fuori come un robot)
 Annichilamento del sé, che consiste in una frammentazione del sé in un vero sé e in un falso sé in modo difensivo.

Dagli anni '50 Winnicott riconduce tutte le forme psicopatologiche al falso sé, e quindi le ritiene tutte indotte da carenze ambientali. In contrapposizione al falso sé, nelle persone sane, c'è il vero sé, che è quella parte che ci fa sentire vivi e noi stessi.

Nel '54 Winnicott sostiene che alla base della psicopatologia e anche della normalità c'è un falso sé. Nella normalità il falso sé ci fa comprendere e rispettare i ruoli sociali. Nella patologia invece più il falso sé è funzionante più è grave la patologia, e nei pazienti psicotici prima il falso sé è predominante e forte rispetto al vero sé e poi viene addirittura a mancare --> Il falso sé dunque sarebbe una spiegazione di tutte le forme di psicopatologia. Al falso sé, come si diceva prima, è contrapposto il vero sé, quindi tutti noi possediamo un sé costituito da un aspetto vero e da uno falso (nella patologia l'aspetto falso predomina su quello vero) --> il vero sé è descritto come la fonte di tutti i bisogni e i gesti spontanei (cioè non dipendenti dalle ingiunzioni altrui), ed è quella parte di noi che ci fa avere la sensazione di essere vivi e noi stessi, e corrisponde alla nostra sfera privato. Il falso sé è invece modellato sulle aspettative materne, sull'immagine che la madre ha del bambino, e la sua funzione, alla luce del deficit materno, è quella di accudire il vero sé del bambino --> ad esempio l'intelletto precoce ipersviluppato (ipertrofico) è una forma del falso sé con il quale il bambino riesce a monitorare e anticipare le richieste della madre per risponderle in maniera compiacente (questo falso sé prevede gli urti ambientali nel caso del genitore abusivo). Il bambino per esempio si tranquillizza da solo quando ha paura constatando col suo intelletto ipersviluppato che non ci sono pericoli reali, e quindi è una parte di sé che va ad accudire, al posto della madre, il bambino stesso --> ciò è molto diverso dall'aver interiorizzato l'oggetto buono (in termini kleiniani) che tranquillizza il bambino quando ha paura, dato che nel caso del falso sé una parte di sé (cioè il falso sé) accudisce un'altra parte di sé (cioè il vero sé). Winnicott fa l'esempio di un caregiver abusante, in presenza del quale la mente ipertrofizzata del bambino è sviluppata eccessivamente rispetto al corpo e al bambino manca la personalizzazione (connessione tra psiche e soma) --> Il bambino è troppo adulto per la sua età e sviluppa solo la mente a discapito dell'integrazione mente-corpo.
Quindi quando parla di falso sé è vero sé Winnicott sta contrapponendo un falso sé, costruito sulla compiacenza verso le aspettative degli altri, a un vero sé, in grado di avere vissuti autentici, che mi fanno sentire vivo, e non vuoto o semplicemente reattivo a quello che desiderano gli altri.
Per quel che riguarda il falso sé Winnicott dice anche: ‘'Il fascismo rappresenta un'alternativa permanente alla pubertà'' --> significa che il fascismo ed altre ideologie molto rigide insegnano semplicemente ad essere compiacenti e ubbidienti rispetto alle richieste genitoriali, al contrario di quanto accade solitamente in pubertà in cui un certo grado di ribellione è fisiologico e sano.



Questo schema è la sintesi di ciò che è stato detto finora --> quando l'ambiente fa eccessive richieste all'individuo, l'individuo costruisce un falso sé, che è semplicemente reattivo alle richieste degli altri, mentre il vero sé è atrofizzato.
Winnicott scrive: " Vi sono persone che possono condurre una vita soddisfacente, fare del lavoro che può anche essere di valore eccezionale, ed essere tuttavia schizoidi o schizofreniche. Possono essere malate in senso psichiatrico per via di un precario senso di realtà (cioè si può essere eccezionali sul lavoro ma essere schizoidi o schizofrenici, cioè persone che fanno fatica a relazionarsi --> sono perduti nel loro mondo interno di fantasie e nel caso degli schizofrenici hanno una perdita dell'esame di realtà). Per equilibrare questo, si dovrebbe asserire che vi sono altri che sono così fermamente ancorati alla realtà percepita oggettivamente da essere malati nella direzione opposta, di non essere in contatto con il mondo soggettivo e con l'approccio creativo alla realtà"

Tratto da PSICOLOGIA DINAMICA di Mariasole Genovesi
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