Verso la psicoanalisi (studi sull'isteria)
Isteria: “quell'enigmatico salto dallo psichico al somatico” (Freud) --> nell'isteria vi sono dei sintomi che simulano patologie nervose ma senza eziologia riscontrabile (ad esempio simulano sintomi fisici come cecità, convulsioni, paralisi/anestesia degli arti).
Charcot e Janet: prima si pensava che i malati mentali fossero presi da possessione diabolica e quindi venivano rinchiusi. Poi invece verso il 700/800 comincia a essere utilizzata l'ipnosi, in particolare con l'isteria --> Charcot pratica l'ipnotismo per tutte malattie del sistema nervoso, soprattutto per l'isteria e ha coniato il concetto di abreazione --> l'isteria comporta degli affetti eccessivi (negativi), che derivano dal trauma a cui le signore erano state sottoposte, e quindi è necessario scaricare questi affetti. Per Charcot la tendenza all'isteria era data da una particolare capacità ad entrare in stati ipnotici, e dunque tale tendenza a entrare in stati ipnotici veniva utilizzata per la terapia --> poi il trauma, cui le signore sono stata sottoposte, facilitava ulteriormente le isteriche a entrare in uno stato di autoipnosi (a cui, come si è detto, erano già suscettibili). Janet aveva una visione un po' diversa e parlava di dissociazione, alla base dell'isteria --> i traumi creano due parti che coesistono nelle isteriche, e che inibiscono il funzionamento della coscienza e che creano una serie di sintomi --> ipotesi alla base: se la mente non è in grado di funzionare come unità in cui le parti sono tutte integrate tra loro, allora non funziona in modo ottimale.
Prima pubblicazione freudiana: gli studi sull'isteria --> i sintomi delle pazienti isteriche simulavano patologie nervose. [Charcot aveva ipotizzato che lo shock nervoso dopo un trauma poteva indurre uno stato ipnoide (autosuggestione). Però rifiutava l'idea che l'isteria fosse legata a disturbi di natura sessuale (malattia dell'utero), anche perchè Charcot scopri che molti uomini soffrivano di isteria, dunque l'utero non poteva essere la causa dell'isteria] Anna O: Breuer prende in cura una signorina Viennese di 21 anni, descritta come «signorina per bene, dotata di una forte immaginazione, volontà, raffinatamente educata, ma conduceva una vita monotona in famiglia , Si rifugiava quindi in sogni ad occhi aperti il suo “teatro privato”». Nell'80 il padre di Anna si ammala gravemente e lei se ne prende cura restando sempre al suo capezzale --> comincia ad avere una debolezza fisica (periodo di incubazione) --> un anno dopo va incontro a una psicosi manifesta, cioè si manifestano vari sintomi --> paralisi, contrazioni, disturbi della vista, linguaggio confuso, gergo agrammaticale; una ‘personalità' triste, cosciente e una agitata, che allucinava serpenti neri. Nelle sedute con Breuer sotto ipnosi racconta dei suoi sogni ad occhi aperti, e provava sollievo in quelle che con Breuer chiamava “Talking cure”. Poi il padre muore, quindi comincia a riconoscere solo Breuer, parla solo in inglese e sotto ipnosi continua a parlare delle sue allucinazioni. Tra la fine del 1881 e il 1882 emergono 2 personalità separate --> quella “malata” viveva esattamente un anno prima e raccontava di eventi accaduti esattamente un anno prima. Poi compare un altro sintomo, cioè Anna non riesce più a deglutire acqua--> in una delle Talking cure racconta che da piccola aveva visto che il cane della sua governante aveva bevuto dal bicchiere della sua governante --> Anna aveva provato ribrezzo per la scena, ma essendo una signorina per bene non aveva detto nulla --> nelle Talking cure, sotto ipnosi, racconta di ciò e il sintomo per un po' scompare. Poi Anna passa in cura da Freud perché si innamora di Breuer (il quale si spaventa e scappa a Venezia con sua moglie).
Breuer e Freud, sul funzionamento dell'isteria, come Charcot parlano di abreazione, cioè è necessario scaricare l'energia in eccesso, che causa dispiacere ed è legata a un evento traumatico (qui la vista del cagnolino che beve dal bicchiere della governante). Il trauma può essere avvenuto in uno stato alterato (come sosteneva Charcot in uno stato di autosuggestione, oppure in uno stato di estrema stanchezza, come nel caso di Anna che stava tutto il giorno al capezzale del padre), e, non potendo reagire al trauma (non poteva né scappare né dire niente), lo stato di eccitazione negativa non può essere eliminato dalla coscienza. È inoltre possibile individuare una connessione, a volte di carattere simbolico, tra sintomi e trauma (in questo caso il sintomo è l'incapacità di deglutire e il trauma è la vista del cane). Il focus quindi non è tanto sulle caratteristiche dell'evento, quanto sulla sensibilità della persona (ciò che già Charcot aveva evidenziato come autosuggestione). Il trauma poi viene dimenticato, quindi la cura consiste nel rendere cosciente e ricordare l'evento causa (tramite l'ipnosi) e scaricare l'affetto negativo (abreazione).
Sintesi: una idea intollerabile (il trauma, ad esempio che un cane sporco beve dal bicchiere della governante) si converte in sintomo somatico (con affetto spiacevole). L'idea intollerabile diventa un ricordo rimosso, che si accompagna all'affetto (represso che non può essere eliminato dall'organismo). L'affetto (che ha accompagnato lo choc di vedere la scena del cane che beve e che non può essere scaricato, essendo per bene non può dire niente) prende il posto del ricordo --> “la nevrosi sarebbe la conseguenza di una specie di ignoranza (cioè è qualcosa di inconscio), del non conoscere processi psichici di cui si dovrebbe avere nozione”.
Breuer e Freud scrivono gli studi sull'isteria, in cui presentano le loro teorie sull'isteria, anche se avevano concezioni leggermente diverse --> Breuer: l'evento traumatico che ha causato l'isteria deve essere avvenuto in uno stato ipnoide (le signorine avevano la tendenza a entrare in uno stato autoipnotico --> il motivo per cui la paziente non riesce a scaricare l'affetto che poi si convertirà in sintomo consiste nel fatto che la paziente si trova in uno stato alterato, detto stato ipnoide). Quindi la cura consiste nel mettere la paziente in uno stato ipnotico indotto dall'analista in modo da permettere la scarica dell'affetto. / Freud: non è il fatto che il paziente entra in uno stato ipnoide a creare la rimozione (spingere nell'inconscio l'evento traumatico), ma è piuttosto il contenuto affettivo dell'evento (negativo), che è in conflitto con la maggior parte delle idee e dei sentimenti che la paziente ha --> per la mia coscienza è inaccettabile, quindi devo rimuoverlo --> dunque la cura consiste nel permettere al paziente di ricordare l'evento traumatico, in modo che si riattivi l'affetto, così che si possa scaricare. Vedendo molti pazienti e ascoltando molte signorine viennesi dell'alta borghesia, arriva a concludere che si trattava quasi sempre di seduzioni sessuali infantili, cioè le pazienti riferivano che da piccole avevano ricevuto seduzioni sessuali da parte di figure fondamentali, come genitori parenti o amici di famiglia (seduzione nell'800 si riferiva ad esempio ad un abbraccio o a un bacio sulla guancia). A questo punto quindi Freud sviluppa il concetto della difesa --> è un meccanismo, che consuma energia, spinge l'elemento traumatico nell'inconscio. Il fatto che ho una seduzione nel mio inconscio e che questo evento preme per tornare cosciente e che io devo inconsciamente operare un meccanismo (la difesa) per mantenerlo nell'inconscio, fa sì che nella mente si crei un conflitto, tra il ricordo inaccettabile e la difesa che spinge il materiale nell'inconscio --> così dunque si crea un conflitto tra il ricordo inaccettabile che preme per emergere alla coscienza e la difesa. Lui visita 18 pazienti e il materiale che queste pazienti evocano sono sempre traumi infantili di natura sessuale. Ma perché poi si manifestano intorno ai 18-20 anni? Si ripresentano circa a 20 anni perché durante la pubertà sarebbe avvenuto un evento che avrebbe riattivato il materiale inconscio ---> la paziente non è cosciente dell'evento stesso, però gli effetti di questo evento si manifestano comunque tramite il sintomo e quindi il materiale inconscio si manifesta come sintomo. Si è detto che la cura comporta da un lato il ricordare l'evento e dall'altro l'abreazione (la catarsi, cioè scarica, degli affetti negativi che avevano accompagnato l'evento). Per fare ciò Freud all'inizio pratica l'ipnosi, poi la abbandona e comincia a utilizzare la pressione (consiste nell'esercitare una leggera pressione sulla fronte del paziente, sveglio e rilassato, affermando perentoriamente che i ricordi cercati si sarebbero presentati spontaneamente sotto forma di immagini o di pensieri, e che il paziente non doveva fare altro che afferrarli e comunicarli), ma poi abbandona anche questa (il suo metodo di elezione sarà il metodo delle libere associazioni). Comunque l'obiettivo rimane quello di aiutare la paziente a rievocare l'evento accompagnato dagli affetti negativi. Ma perché la rievocazione è così importante? Perché per Freud raccontare i propri vissuti significava far diventare l'inconscio cosciente (Freud poi dirà che l'obiettivo dell'analisi è far diventare l'inconscio conscio) --> questo è importante perché l'evento inconscio preme per diventare cosciente (ma la difesa continua a spiegarlo nell'inconscio creando conflitto), e nel momento in cui lo diventa il conflitto si risolve (e l'elemento inconscio entra a far parte di quella che Freud chiama “massa delle idee dominanti”). Questo è il precursore dell'idea per cui ciò che cura nell'analisi è l'insight.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia dinamica
- Docente: Angela Tagini
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