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La responsabilità civile ed extracontrattuale: le obbligazioni nascenti da atto illecito

La responsabilità civile ed extracontrattuale: le obbligazioni nascenti da atto illecito


Il fatto illecito e la nozione di responsabilità civile.
Il concetto di responsabilità è legato al concetto di violazione di un dovere giuridico. Quando un soggetto non rispetta o non esegue un dovere che l'ordinamento giuridico gli impone, egli compie un atto definito come illecito. La conseguenza di questo fatto è la responsabilità che porta l'applicazione della punizione o sanzione previsa dall'ordinamento.

Le figure di illecito sono:
1. illecito civile, descritto dal codice (2043 c.c.). E' un qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto. A questo è collegata come sanzione l'obbligazione di risarcire il danno prodotto dall'illecito stesso. Questo illecito è atipico; viene descritto da codice con una formula ampia;
2. illecito penale, detto reato, è la violazione di una delle norme contenute nel codice penale o altre leggi speciali, per la quale è prevista l'applicazione di una specifica sanzione, detta pena, come l'ergastolo, reclusione, multa.

Responsabilità civile contrattuale ed extracontrattuale.

La responsabilità civile si distingue in:
1. contrattuale, quando l'illecito deriva dall'inadempimento di un'obbligazione;
2. extracontrattuale, quando l'illecito è rappresentato dalla violazione di un dovere giuridico generico.

Bisogna analizzare i singoli elementi costitutivi della responsabilità extracontrattuale. Sono elementi che devono necessariamente sussistere affinché un fatto possa qualificarsi come illecito civile, e possa pertanto dar luogo alla sanzione del risarcimento del danno a carico del suo autore. Si tratta dei seguenti:
• elemento oggettivo;
• elemento soggettivo;
• nesso di casualità;
• antigiuridicità;
• imputabilità;
• assenza di cause di giustificazione.

✗ l'elemento oggettivo
L'illecito civile è presente quando c'è un elemento oggettivo, cioè la condotta, un comportamento di qualsiasi genere tenuto da un soggetto. In casi eccezionali la legge equipara al comportamento attivo una condotta negativa, cioè l'atteggiamento di chi non compie azioni. Nel senso che, vi sono quei casi in cui un soggetto ha l'obbligo di intervenire.

✗ l'elemento soggettivo: dolo e colpa

Perché un comportamento sia considerato illecito è necessaria la presenza di un elemento soggettivo: occorre che la condotta sia dolosa o colposa. E' quindi indispensabile accertare quale sia stato l'atteggiamento psicologico della persona che ha tenuto quella condotta. Questa prende il nome di responsabilità oggettiva.
dolo: inteso come elemento soggettivo dell'illecito e non come vizio del consenso; per dolo intendiamo la coscienza e la volontà della persona di provocare un determinato evento dannoso;
colpa: quando procura ugualmente un danno ad altre persone per aver agito con negligenza, imprudenza o imperizia e per non aver osservato leggi, regolamenti, ordini o discipline.

✗ Il nesso di casualità e i criteri di accertamento
Il nesso di casualità è quel rapporto che lega la condotta all'evento che ha provocato il danno. Vi sono dei criteri da seguire per accertare se c'è o meno questo nesso. Bisogna chiedersi se il danno si sarebbe prodotto o no. Se la risposta che ci diamo è negativa, allora c'è il nesso di casualità. L'evento detto “lesivo” deve essere una conseguenza immediata e diretta della condotta illecita. Questo nesso è escluso nel caso in cui si verifichino avvenimento di carattere eccezionale, che esulano dal normale succedersi degli eventi.

✗ Antigiuridicità
Perchè un comportamento doloso o colposo che ha procurato un danno a terzi dia luogo alla responsabilità dell'autore di quella condotta occorre ancora che il danno sia ingiusto. Quando parliamo di ingiustizia o antigiuridità intendiamo che il danno provocato dalla violazione di un diritto soggettivo. Il diritto soggettivo è una situazione di vantaggio di un soggetto che viene tutelata dall'ordinamento giuridico che ne impone il rispetto.
violazione di interessi legittimi, cioè di quelle situazione tutelate dall'ordinamento in maniera indiretta, solo perché ciò coincide con l'interesse pubblico, prima del 1999 non erano presi in esame gli interessi legittimi.
Violazione dei diritti di credito: questo diritto di credito è un'obbligazione che è esposta alla violazione da parte del debitore.

✗ Imputabilità
L'imputabilità è la capacità di intendere e di volere dell'autore dell'illecito nel momento in cui egli teneva la condotta dalla quale è giunto l'evento lesivo. Chi ha procurato danni ad altri mentre era incapace di intendere e di volere non sarà ritenuto responsabile. L'illecito compiuto da un incapace: se il danno è fatto da un soggetto non imputabile allora sarò obbligato al risarcimento chi è tenuto alla sorveglianza dell'incapace.

✗ Le cause di giustificazione
Per poter incolpare un soggetto per un dato comportamento è necessario che non vi siano delle giustificazioni che giustifichino il comportamento illecito. Infatti, la presenza di una di queste cause esclude l'illiceità della condotta e di conseguenza l'obbligo di risarcimento dei danni.
• legittima difesa; cioè la situazione in si viene a trovare un soggetto, che si vede costretto ad arrecare un danno ad un altro soggetto per la necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro un pericolo;
• stato di necessità;
• esercizio di un diritto o adempimento di un dovere;
• consenso dell'avente diritto.

Il danno può essere:

1. patrimoniale, dove si intende quello valutabile in termini di denaro per il quale è possibile esprimere una stima in denaro;
• danno emergente (spese da affrontare)
• lucro cessante (mancato guadagno)

2. non patrimoniale: essi sono quelli causati dalla perdita o dalla lesione di beni di natura personale che non possono formare oggetto di normale valutazione economica. Coincidono con i danni morali, cioè sofferenza causata ad un soggetto da un fatto illecito. Il danno non patrimoniale comprende anche il danno alla vita di relazione che consiste nell'alterazione della vita sociale ed affettiva; ricordiamo anche il danno biologico, che è definito da molti anche danno alla salute.

Valutazione e liquidazione del danno: il risarcimento del danno viene fatto in due modi:
1. in forma specifica: consiste nel ripristinare la situazione nello stato in cui essa si trovava prima dell'illecito;
2. per equivalente: cioè mediante il pagamento di una somma di denaro. Se il danno non può essere rilevato del suo ammontare allora esso è liquidato dal giudice secondo equità.

Differenza tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale
Le differenze sono:
• l'illecito deriva dalla violazione di un dovere:
= specifico, se contrattuale;
= generico, se extra;
• il danneggiato ha l'onere di provare:
=contrattuale: il danno, il nesso di casualità;
= extra: il danno, il nesso, il dolo o la colpa del danneggiante;
• danno risarcibile:
= contrattuale: sono risarcibili solo i danni che potevano essere previsti al momento in cui è sorta l'obbligazione;
= extra: non vi alcun limite;
• termine di prescrizione:
= contrattuale: 10 anni;
= extra: 5 anni.

Tratto da DIRITTO PRIVATO di Adriana Capodicasa
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