Aristotele, paragrafi appunti disponibili
Elenco dei paragrafi che approfondiscono il tema Aristotele, ordinati in base alla data di pubblicazione.
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Aristotele. Virtù di giustizia e sapienza
Aristotele. Virtù di giustizia e sapienzaUna posizione centrale tra le virtù etiche è ricoperta dalla giustizia: essa in senso lato coincide con la virtù. A. distingue tra la giustizia distributiva che consiste nell’attribuire a ciascuno secondo i propri meriti e la giustizia correttiva o commutativa che si esercita nei contratti e consiste nell’attribuire a ciascuna delle due parti contraenti una quantità eguale.Accanto alle virtù etiche c’è ne sono 5 dianoetiche: l’arte, la saggezza, la scienza, l’intelletto, la sapienza. Questa ultima è la più alta e risulta dalla...
Aristotele. Animale politico e schiavitù naturale
Aristotele. Animale politico e schiavitù naturaleAnche per Platone, come per Aristotele l’uomo non è un essere totalmente autosufficiente: da qui l’espressione l’uomo è un animale politico” (T 141). E’ nella natura dell’uomo viver all’interno della polis: solo qui può realizzarsi completamente. Essa allora non è un accordo tra uomini, ma una formazione naturale. La famiglia tipo è formata da un adulto maschio, la moglie, i figli e gli schiavi. In modo diverso tutti stanno all’autorità del maschio adulto: i figli finché non saranno cittadini adulti, gli schiavi perennemente,...
Aristotele. Cuore e intelletto produttivo
Aristotele. Cuore e intelletto produttivoIl centro del corpo è ravvisato nel cuore sede del calore innato, e non nel cervello. Le sensazioni non percepiscono la materia di un oggetto ma la forma; così come ciascun senso ha in potenza la facoltà di percepire, così l’oggetto è in potenza percepibile. La percezione vera e propria avviene quando entrambi passano all’atto. Nella percezione dei sensibili, i sensi che esistono proprio per questa funzione, non sbagliano! L’errore può verificarsi nell’identificare ciò che si è percepito: infatti anche quando un oggetto non è più...
Aristotele. Atto puro e causa finale
Aristotele. Atto puro e causa finaleL’unica cosa buona della riflessione mitologica è dettata dal fatto che la loro collocazione sia stata giustamente al di sopra dei cieli: in realtà fra tutte esiste una divinità primaria che è atto puro. Essa è allora non sensibile, priva di grandezza e di parti; e per di più non può essere lei a muovere il primo cielo poiché una sostanza non materiale non ne può muovere una materiale. Aristotele arriva così al concetto di causa finale: sono gli oggetti che, come un oggetto di amore attira a se coloro che lo amano, si muovono in direzione...
Aristotele. Sostanze incorruttibili e motore immobile, la divinità
Aristotele. Sostanze incorruttibili e motore immobile, la divinitàIl moto circolare secondo non ha contrari ed è tale quindi che il suo inizio coincida con la sua fine e viceversa: esso è proprio delle sostanze incorruttibili ossia dei corpi celesti. Non avendo la stessa composizione del mondo allora A. introduce una quinta essenza o sostanza incorruttibile, ossia l’etere. Ma anche se il mondo è eterno lo spazio è circoscritto altrimenti non potrebbe esserci un centro ( né tantomeno i mondi possono essere molteplici o infiniti). Il carattere finito dell’universo è il...
Aristotele. Causalità, mondo celeste e sublunare
Aristotele. Causalità, mondo celeste e sublunareBisognerà considerare una pluralità di cause: assumendo come esempio un oggetto prodotto da una tecnica, tipo una statua, nella Fisica egli individua 4 tipi di cause: la materia, la forma, una causa efficiente (perché la materia assuma una forma e perché la forma si imponga ad una determinata materia occorre un agente) e la causa finale, scopo dell’agente.Con questo sistema concettuale cerca di spiegare tutti i fenomeni relativi a ogni ambito dell’universo. Egli distingue tra un mondo celeste (gli astri) e un mondo sublunare (la...
Aristotele. Materia e potenza, forma e atto
Aristotele. Materia e potenza, forma e attoLe sostanze sia naturali che artificiali sono composte, ossia sono un synolon (insieme). Esse hanno una materia ed una forma. Ma bisogna fare attenzione a non concepire una sostanza come l’addizione di due entità fisiche. Una sfera di bronzo ad esempio non può essere divisa mettendo da una parte la materia (bronzo) e dall’altra la forma (sfericità). Si tratta quindi di componenti logiche della sostanza perché se ne possa dare una definizione. Fatta questa distinzione logica, Aristotele si accorge anche che la materia è potenza: essa può...
Aristotele. Sostanze e proprietà del movimento
Aristotele. Sostanze e proprietà del movimentoLa sostanza è allora ciò che fa da sostrato agli accidenti: nonostante Socrate possa perdere i capelli egli non smette di essere Socrate. Se per Platone esistono cose bianche perché esiste l’idea di bianchezza, di cui esse partecipano, per Aristotele invece la bianchezza esiste perché ci sono sostanze dotate della qualità della bianchezza. L’universale allora, che è oggetto della scienza, non ha esistenza separata dalle cose sensibili, ma esiste nelle sostanze individuali (T 122). Un movimento esiste perché esiste una sostanza che si...