Vulnerabilità dei granchi di mangrovia al cambiamento climatico: due casi di studio nelle foreste del Kenya.
Il cambiamento climatico avrà ampie conseguenze ecologiche per le specie e le comunità animali e vegetali di tutto il pianeta. La mangrovia è tra gli ecosistemi più importanti ed allo stesso tempo minacciati del mondo. Le pressioni antropiche e le variazioni ambientali ne alterano le funzioni ed i servizi ecosistemici, che sono garantiti solamente se l'integrità di questo ambiente in tutte le sue componenti e le delicate interazioni che esistono fra gli organismi chiave vengono conservate.
Questo lavoro di tesi è il primo studio di vulnerabilità termica condotto per ectotermi intertidali equatoriali; in particolare, è stata valutata la vulnerabilità ai cambiamenti climatici di due specie simpatriche di brachiuri intertidali di mangrovia, Perisesarma guttatum e Uca urvillei. È stato condotto un lavoro integrato di mappatura termica e igroscopica dell'habitat, di osservazioni eco-etologiche (attività e uso dello spazio e del tempo), di esperimenti fisiologici di ossigenazione dell'emolinfa in laboratorio e di misurazione della temperatura corporea sul campo; lo studio così articolato ha delineato i differenti meccanismi adattativi delle due specie alla vita intertidale.
È stata evidenziata una maggiore sensibilità alle variazioni di temperatura per P. guttatum, in quanto specie stenoterma, ed allo stesso tempo sono state messe in risalto le caratteristiche di euritermia di U. urvillei. La strategia adottata da P. guttatum si basa sul tentativo di sopperire alla carenza determinata da ristretti limiti fisiologici di tolleranza allo stress termico tramite il comportamento elusivo e l'attitudine alla termoregolazione. Limitando l'attività durante le ore più calde della giornata, evitando l'esposizione diretta al sole, mantenendosi in prossimità di una fonte d'acqua e, si suppone, promuovendo il ricircolo di acqua nella camera branchiale attraverso il branchiostegite per controllare l'evaporazione, questi granchi mantengono la temperatura corporea entro il proprio margine di tolleranza. U. urvillei sembra puntare invece più sulla resistenza allo stress termico. Dalle osservazioni emerge un'elevata attività durante le basse maree diurne e, al contrario della specie precedente, la condizione fisiologica di esemplari esposti in laboratorio a temperature elevate, che esperiscono anche in natura, risulta meno stressata.
P. guttatum è dunque più vicino al proprio limite di tolleranza fisiologico di quanto non lo sia U. urvillei. Questo fattore può portare ad un probabile rischio di estinzione delle popolazioni tropicali di P. guttatum ed alla perdita dell'importante funzione ecosistemica di immagazzinamento del carbonio svolta da questa specie per il mangrovieto.
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Informazioni tesi
Autore: | Simone Babbini |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze della Natura e dell'Uomo |
Relatore: | Stefano Cannicci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 108 |
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