Impiego di compost da verde e F.O.R.S.U. su mais (Zea mais L.): prove di campo
Il decreto legislativo Ronchi, n° 22 del 1997 disegna il quadro normativo di riferimento in materia di gestione dei rifiuti e stabilisce gli obiettivi di intercettazione della frazione organica di scarto: 15 % nel 1999; 25 % nel 2001 e 35 % nel 2003.
Il compostaggio, nell’ambito del decreto Ronchi, permette la valorizzazione di questi rifiuti. Da analisi di mercato riguardo la destinazione del compost in pieno campo, si evince come la totalità di produzione di compost verde e da F.O.R.S.U., in Italia, copra solamente l’1,2 % della superficie coltivabile e tradizionalmente fertilizzata.
Scopo della tesi, al primo anno di sperimentazione, è lo studio dell’effetto dell’interramento di compost maturo, a dosi differenti, sulle caratteristiche chimico-fisiche di suoli agrari e le risposte di crescita delle piante di mais.
La prova sperimentale è stata effettuata comparando due parcelle nude (testimoni), due parcelle con compost a dose di mantenimento (500 q/ha) e due parcelle con dose di arricchimento (850 q/ha). I campioni di terreno sono stati prelevati:
· sul suolo nudo l’8 maggio 2000;
· dopo interramento del compost e semina del mais (30 maggio);
· alla raccolta del mais (20 ottobre).
Dai risultati, riguardo le proprietà chimico-fisiche del suolo, è emerso come, in seguito a interramento di compost, siano aumentate, alla dose di arricchimento, le concentrazioni di sostanza organica (azione ammendante), il pH, le concentrazioni dell’azoto, di fosforo e dei cationi scambiabili (azione fertilizzante) confrontate ai testimoni, mentre la CSC non ha subito variazioni significative. Le concentrazioni di metalli pesanti non sono aumentate nel suolo dopo l’apporto di compost.
Per quanto riguarda la produzione vegetale di granella, è stato rilevato come non ci siano differenze in termini di rese fra le diverse tesi. In seguito al test di germinazione i risultati evidenziano come i compost non abbiano effetto fitotossico. Aumenti significativi del contenuto di azoto e di fosforo sono stati rilevati nella granella e solo di azoto negli stocchi di mais. Trascurabile il contenuto in metalli pesanti.
In conclusione, la prova effettuata in pieno campo dimostra come il compost di elevata qualità non determini incrementi significativi dei metalli pesanti nei suoli e nelle piante di mais. Esso pertanto può rappresentare una valida alternativa al letame e agli altri ammendanti in commercio, offrendo le necessarie garanzie in termini di tutela ambientale e di salvaguardia della salubrità delle produzioni agricole. Il compost, alla dose di arricchimento, svolge quindi un’ottima funzione ammendante e una buona azione fertilizzante.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Bottelli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Corso: | Scienze e Tecnologie Agrarie |
Relatore: | Pierluigi Genevini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 173 |
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