Processi e reati a Cosenza nella Grande Guerra: 1915-1918 - Regesti delle Sentenze
L’elaborazione della tesi di laurea da me presentata ha richiesto lunghe operazioni di ricerca, classificazione e sistemazione programmatica dei dati ricavati. La ricerca ha preso le mosse dalla consultazione del fondo “Tribunale di Cosenza” conservato presso l’archivio di Stato della città. La tesi è strutturata apparentemente sulla semplice compilazione dei regesti dedotti dai processi penali di prima istanza portati a compimento dalla I° e II° sezione penale del Tribunale di Cosenza durante gli anni della Prima guerra mondiale.
In realtà, la mia finalità reale trascende la semplice fredda sequela di processi e di sentenze per realizzare un obiettivo di sottesa rappresentazione della realtà umana del periodo esaminato. La mia difficoltà principale nell’esecuzione e nel reperimento del materiale è stata determinata dal fatto che il fondo del Tribunale di Cosenza non è supportato da strumenti di consultazione agevoli, eccezion fatta per gli elenchi del versamento, inoltre ritengo doveroso premettere che nel corso degli anni, il fondo è stato completamente ignorato dall’interesse collettivo ed ha costituito un punto di riferimento isolato, valido solo per l’effettuazione di qualche studio sporadico sulla criminalità organizzata cosentina. Allo scopo di snellire i processi di estrapolazione e successiva selezione delle sentenze, ho chiaramente privilegiato le informazioni probanti inerenti ai processi eseguiti dal 1915 al 1918. I dati presi in considerazione per la compilazione dei regesti sono: numero originario di repertorio, data del dibattimento, indicazione della pena e dei relativi articoli di legge di riferimento, generalità dell’imputato, capi di imputazione e descrizione del reato, generalità delle parti lese, indicazione della data e del luogo ove il fatto criminoso è stato commesso. I numeri di corda dei regesti vanno dal numero 1 del primo processo svoltosi nel 1915 al numero 1349 dell’ultimo processo del 1918. Dall’analisi contenutistica delle sentenze sono stati redatti degli indici e delle tabelle che riassumono i dati principali dei processi: tabella del numero delle persone imputate per il titolo del reato, tabella dell’età degli imputati e relativo grafico, indice dei nomi degli imputati e delle parti lese, indice generale delle località, indice dei luoghi dove sono avvenuti i fatti, indice delle località degli imputati, indice dei mestieri, indice dei capi di imputazione.
Dal punto di vista esclusivamente formale, è articolata in tre capitoli che si addentrano nel contesto para-storico in supporto dell’apparato legislativo.
Il primo capitolo delinea il quadro storico-economico e sociale della Calabria dopo l’unità d’Italia, con particolare attenzione riservata allo stato della popolazione nel corso della Grande Guerra.
Gli altri due capitoli hanno inteso tracciare un profilo della legislazione che disciplinava l’iter della giustizia italiana durante la guerra. Il secondo capitolo si sofferma sulla rievocazione delle vicende che portarono all’unificazione legislativa, e comprende le citazioni dei sistemi sanzionatori e delle casistiche dei reati contemplati dal Codice Penale.Il terzo capitolo ricostruisce l’organizzazione giudiziaria, le attribuzioni degli uffici di competenza, le fasi processuali previste. In particolare i dati presi in considerazione, per la redazione finale dei regesti, hanno teso a far luce sulla strutturazione della società calabrese in quegli anni. Dall’analisi delle situazioni proposte si evince la tendenza della società di quel tempo a non riunirsi in associazioni permanenti a fini criminali.Si registra, invece, un’ampia tipologia di resti connessi alla matrice culturale contadina prevalente in quel tempo. Si possono rilevare numerose casistiche di risse per i confini con aggravamento di ferite indotte da attrezzi rurali quali le asce, le zappe. L’alta frequenza dei delitti contro la proprietà, che supera nettamente la percentuale del 30 %, spinge a riflettere sulle disagiate condizioni socio economiche del cosentino, che prostravano le aspirazioni delle fragili classi emergenti e favorivano il degrado irreversibile dei ceti rurali. La frequenza di tali reati si può capire meglio se si considerano che le norme del Codice Penale, vigente in quel tempo, prevedeva la punibilità d’ufficio anche per i più piccoli reati contro la proprietà. Erano così perseguiti comportamenti tipici della società rurale calabrese quale il taglio degli alberi insistenti sul suolo pubblico o privato, l’appropriazione indebita di frutta o qualsivoglia prodotto del suolo. Il periodo bellico è punteggiato di interessanti, seppur sporadici, episodi di disfattismo ed assembramento che manifestavano una, più o meno, velata forma di dissenso della popolazione contro lo spettro della Grande Guerra, che incombeva come un’ineludibile spada di Damocle sulle loro vite già minate da un’ancestrale disperazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Greco |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1994-95 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Storia |
Relatore: | Roberto Guarasci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 352 |
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