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I giornali degli studenti universitari messinesi dal periodo fascista ai giorni nostri

Questa Tesi si propone di ricostruire le vicende di alcuni dei periodici studenteschi editi all'interno dell'Ateneo di Messina, allo scopo di comprendere come il rapporto tra i giovani universitari ed i loro giornali sia mutato nel tempo.
La ricerca effettuata all’interno dell’archivio della Sezione Periodici della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina ha reso possibile l’individuazione e la consultazione di alcune delle testate citate in questo testo, altri giornali sono stati invece individuati tramite l’ausilio dei libri consultati nel corso del lavoro di ricerca per la Tesi.
Del periodo considerato, che va dagli anni 30 fino ai nostri giorni, sono stati presi in considerazione solo i giornali più rappresentativi, e da un loro confronto appare evidente che molto è variato nel tempo, sia sotto l’aspetto stilistico che sotto quello contenutistico. Gli avvenimenti accaduti nell’arco degli ultimi settanta anni hanno prodotto tali cambiamenti politici, sociali, culturali, economici, da costringere i giornali e i media in genere, a seguire passo passo questa evoluzione, spesso cosa non facile. In particolare i giornali universitari ci raccontano la storia da un punto di vista privilegiato, che è quello dei giovani, spesso meno condizionati e condizionabili rispetto agli adulti, e quindi più liberi di dire la propria.
I periodici universitari del periodo fascista, ad esempio, trattarono perlopiù tematiche culturali in senso ampio, e parlarono poco o per niente di politica. Se scrivevano di avvenimenti relativi al governo e alla sua amministrazione o riguardanti direttamente la persona del Duce, questi venivano evidenziati ed enfatizzati e non era permesso criticarli o metterne in cattiva luce l’operato.
Nonostante ciò, giovani filosofi, pittori, poeti, riempivano le pagine di questi giornali con recensioni, critiche, schizzi. Molti di questi novelli e improvvisati giornalisti si sarebbero poi affermati, sia a livello locale che nazionale, divenendo apprezzati scrittori, poeti, pittori, ma anche illustri esponenti del mondo accademico.
Col ritorno delle libertà democratiche iniziarono a sorgere nuovi giornali universitari, nettamente differenti dai precedenti in quanto caratterizzati da una libertà di pensiero e di parola impossibile fino a qualche anno prima. L’ 8 febbraio 1948, con l’entrata in vigore della nuova legge sulla stampa, tuttora vigente, vengono a cadere tutte le restrizioni, gli obblighi e le censure imposte dal regime fascista, molti dei giornali legati a questo periodo termineranno le pubblicazioni, ma moltissimi altri inizieranno invece ad arricchire di nuova linfa e nuove idee il mondo universitario e non solo. Si trattò spesso di numeri unici legati a correnti partitiche, ad associazioni universitarie o a movimenti studenteschi, come quelli che si svilupparono nell’Ateneo messinese alla fine degli anni Sessanta.
L’esplosione ideologica di fine anni sessanta e inizio settanta, diede nuovo impulso sia alla stampa universitaria che alla partecipazione politica studentesca, si assistette, infatti, ad un rinnovamento degli organismi rappresentativi e ad un maggiore dialogo tra studenti e corpo docente.
Se fino a pochi anni fa questi universitari che si improvvisavano giornalisti, nel realizzare un giornale dovevano affrontare svariati problemi, relativi ai finanziamenti, alla confezione, alla stampa, oggi è la stessa università che si propone di contribuire alla formazione della futura classe di giornalisti. Infatti, già da qualche anno iniziano a nascere in molte facoltà italiane dei corsi di laurea ad indirizzo giornalistico che spesso promuovono al loro interno veri e propri organi d’informazione.
Spazio è anche dedicato ad altri giornali che attualmente vengono pubblicati all’interno dell’ateneo messinese, che certamente contribuiscono ad arricchire il panorama culturale, politico e sociale dell’università.
Spesso proprio nei giornali, i giovani universitari, riescono a dare voce ai loro ideali e a portare avanti delle proposte concrete di cambiamento e miglioramento dell’università italiana. I giornali divengono così luogo di incontro e di azione politica interno agli atenei, riuscendo a sostituirsi, a volte, all’azione partitica, che mai come oggi è frammentata e ricca di contraddizioni, cosa che porta ad una sfiducia generalizzata dei giovani nei confronti della politica istituzionalizzata.

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2 INTRODUZIONE Nel corso della sua lunga storia, l’Ateneo di Messina ha visto nascere numerosi periodici, redatti da studenti universitari per i loro colleghi, che hanno avuto durata e caratteristiche diverse. La loro stessa esistenza è spesso dipesa dal verificarsi di particolari eventi storici, nazionali e locali, che ne hanno pesantemente influenzato i contenuti e il pensiero generale. Rispetto al passato, oggi, i giovani godono di una maggiore libertà di pensiero e confezionare un giornale studentesco è sicuramente più semplice, sia sotto il profilo tecnico (grafica, impaginazione, stampa) che sotto quello finanziario. Coloro che aspirano a divenire giornalisti, per altro, hanno molte più possibilità di formazione, grazie soprattutto alla nascita di corsi di laurea ad hoc o a vere e proprie scuole di giornalismo. Spesso è proprio nelle università che alcuni giovani cominciano a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo, apprendendo nuove tecniche di scrittura, imparando ad utilizzare software e strumentazioni tipiche di questo mestiere, e, soprattutto, cominciando a sviluppare un senso critico.

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