Studio della struttura del popolamento zooplanctonicodi un ambiente iperalino: le Saline di Tarquinia
Scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di definire la struttura del popolamento zooplanctonico delle Saline di Tarquinia. Lo studio rientra nell’ambito di un più ampio progetto di caratterizzazione di tutte le componenti biologiche delle Saline di Tarquinia, condotto dal Dipartimento di Ecologia e Sviluppo Economico e Sostenibile dell’Università degli Studi della Tuscia. Per tale Dipartimento, il momento di maggiore approfondimento della ricerca sulle Saline di Tarquinia è coinciso nell’esecuzione del Progetto Life Natura 02Nat/It/8523: “Recupero Ambientale della Riserva Naturale Saline di Tarquinia”.
Prima del presente studio, un’unica investigazione dello zooplancton delle Saline di Tarquinia fu compiuta dal Dipartimento DECOS, con la collaborazione della Bioservice Scrl, nel 1997. L’obiettivo del presente lavoro, quindi, è quello di riprendere quanto era stato intrapreso in quell’occasione, concentrandosi con maggiore dettaglio e approfondimento sulla struttura dello zooplancton di quest’ambiente e sulle sue variazioni nello spazio e nel tempo.
Una fase iniziale del lavoro è stata esclusivamente dedicata allo sviluppo di una tecnica di campionamento dello zooplancton, che fosse ottimale per le vasche delle saline, caratterizzate da altezze ridotte della colonna d’acqua e da basse densità dello zooplancton. A tale scopo è stato realizzato un sistema di campionamento, capace di filtrare grandi quantità d’acqua, costituito da una struttura portante in PVC, alla quale è stato legato un retino con maglia di 80 μm. Con questo apparato sono state eseguite retinate orizzontali e sono stati filtrati ogni volta, mediamente 4000 l d’acqua. La tecnica di campionamento si è rilevata efficace e ha permesso di ricostruire in maniera completa e rappresentativa la composizione dello zooplancton nelle Saline.
Lo zooplancton delle Saline di Tarquinia è stato campionato per circa 18 mesi, in più stazioni a differente salinità, ed è risultato essere costituito principalmente da Copepodi e in minor misura da forme meroplanctoniche, tra cui prevalgono le larve di Lamellibranchi.
L’abbondanza e la ricchezza tassonomica dello zooplancton hanno mostrato tendenza a ridursi all’aumentare della salinità; nelle vasche iperaline solo pochi taxa sono riusciti a sopravvivere, con densità peraltro basse.
I Copepodi Arpacticoidi sono il gruppo che ha presentato maggiori capacità adattative alle condizioni chimico-fisiche e ambientali delle acque delle Saline. Alcune specie sono state ritrovate, infatti, fino a salinità di 110 PSU; anche nelle vasche mesoaline si sono presentati con abbondanze maggiori e con il più alto numero di taxa.
Le variazioni dello zooplancton non hanno seguito andamenti stagionali in nessuna delle vasche campionate e la salinità sembra essere stato il fattore ecologico più importante nel selezionare il tipo di popolamento zooplanctonico.
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Informazioni tesi
Autore: | Federico Silvestri |
Tipo: | Tesi di Dottorato |
Dottorato in | Ecologia e Gestrione delle Risorse Biologiche |
Anno: | 2008 |
Docente/Relatore: | Michele Scardi |
Istituito da: | Università degli Studi della Tuscia |
Dipartimento: | Dipartimento di ecologia e sviluppo economico SOST |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 234 |
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