Il tempo, il doppio e i media nel cinema di Christopher Nolan

Se dovessimo elencare i cineasti più rappresentativi di questi primi anni Duemila, sicuramente Christopher Nolan occuperebbe una posizione di rilievo. Spaziando con disinvoltura e abilità dal thriller al war movie, passando per i cinecomic e la fantascienza, il regista inglese è diventato in breve tempo una delle figure più importanti della Hollywood contemporanea. Il segreto del suo successo risiede senz’altro nella sua capacità di coniugare con efficacia la spettacolarità del blockbuster americano con la sensibilità del cinema d’autore. Difatti le pellicole di Nolan, pur non rinunciando all’intrattenimento del pubblico, si distinguono per una complessità contenutistica e narrativa che non ha eguali nell’attuale panorama hollywoodiano. Da questo punto di vista, si può parlare di Nolan come un vero autore, con uno stile e una poetica ben riconoscibili. Molti sono i temi ricorrenti all’interno della sua filmografia, tre però spiccano su tutti, al punto da essere considerati le chiavi di volta del suo cinema. Il primo è il tempo, che il regista non esita a piegare a proprio piacimento, frammentandolo, dilatandolo, riavvolgendolo e rincorrendolo. Il secondo è il doppio, che Nolan affronta mettendo in scena personaggi divisi, in lotta con se stessi prima che con gli altri, e che spesso si accompagnano a figure speculari che li completano. Il terzo tema è legato ai media, di cui vengono evidenziati la natura, i meccanismi e l’impatto nella società contemporanea, con particolare riferimento proprio al cinema. Obiettivo della tesi è proporre un’analisi dettagliata di queste tre tematiche, fondamentali per comprendere la poetica del cineasta inglese.