Caratteri e implicazioni strategiche del programma spaziale cinese (1956-2006)
Il programma spaziale cinese nasce ufficialmente l’8 ottobre 1956 grazie al fondamentale apporto teorico e allo spirito pionieristico di Qian Xuesen, il padre dell’atomica e della missilistica cinese.
Negli ultimi due decenni del secolo scorso, l’attività spaziale in Cina ha beneficiato dell’ampia opera di modernizzazione attuata da Deng Xiaoping, la cui strategia riformatrice si basava sulla politica della “porta aperta” (Kaifang Zhengce).
I risultati conseguiti dalla Cina nel settore aerospaziale sono notevoli: è la quinta nazione al mondo ad aver inviato in orbita un satellite artificiale, la terza a compiere un’esplorazione siderale con equipaggio umano e la terza ad aver colpito un proprio satellite in orbita.
A maggio del 2006, la Commissione scientifica per la Difesa Nazionale cinese ha reso noti i nuovi obiettivi del programma spaziale. I piani contemplano lo sviluppo delle missioni spaziali, la costruzione di una stazione orbitante e una missione sulla Luna. La Nasa, recentemente, ha riconosciuto essere plausibile la possibilità che il prossimo uomo a camminare sul suolo lunare sia cinese. Al di là dell’aspetto iconografico, questo evento rappresenterebbe la conferma dell’avanzato livello tecnologico raggiunto dalla Cina in campo aerospaziale, essendo, se riuscisse nell’impresa, la seconda nazione a portare a termine con successo un allunaggio.
Il presente lavoro tende ad analizzare le possibili ricadute militari che le conquiste spaziali cinesi inevitabilmente comportano. Dall’operazione Desert Storm, durante la guerra del Golfo del 1991, alla più recente Iraqi Freedom del 2003, gli interventi militari sono stati coadiuvati in modo sempre più consistente da satelliti e da sistemi di navigazione satellitare. Per questo motivo, le autorità militari cinesi hanno deciso di incrementare l’impegno profuso nel settore aerospaziale, ponendo particolare attenzione alla difesa anti-satellite e all’information technology.
A causa del suo ipertrofico complesso militare-industriale, il competitore più accreditato alla “space supremacy” statunitense, è la Cina. Nel rapporto statunitense del 2006 Quadrennial Defense Review, nel cui incipit viene affermato che gli Stati Uniti sono impegnati in quella che sarà una lunga guerra, la Cina viene riconosciuta come il più importante competitore. Sono soprattutto gli Stati Uniti a risentire della maggiore assertività politica e militare della Cina. L’obiettivo degli Stati Uniti, come sancito nel rapporto Joint Vision 2020, elaborato dal Pentagono nel 2000, è di dominare la dimensione spaziale delle operazioni militari per proteggere gli interessi e gli investimenti nazionali. Gli Stati Uniti tendono a perseguire la Full Spectrum Dominance (capacità di proiezione militare unilaterale in tutti i possibili campi di battaglia). L’information dominance è la chiave per il successo militare del futuro. La nuova politica spaziale statunitense, volta a negare a chiunque l’accesso allo spazio extra-atmosferico, se ritenuto ostile agli interessi americani, ha irretito la Cina che ha risposto con il test anti-satellite del gennaio 2007. Lo scopo, quello ufficiale, dell’esperimento era di indurre gli Stati Uniti e la comunità internazionale alla ratifica di un trattato che bandisca la collocazione di armi nello spazio. In realtà, l’esperimento avrebbe sortito l’effetto contrario, rappresentando, secondo parte degli osservatori internazionali, la prima vera escalation nella militarizzazione dello spazio. La supremazia militare americana resta per il momento indiscussa, ma la crescita della spesa complessiva che la Cina devolve al comparto della Difesa desta preoccupazione. L’aumento della spesa militare è determinato in buona parte dalla necessità di assicurarsi anche in futuro un continuo flusso di rifornimenti energetici, mediante il presidio militare lungo le principali rotte petrolifere mondiali. L’uso della forza, quindi, come strumento per l’accesso ed il controllo, da parte dei governi, delle risorse energetiche. A differenza del passato, però, la competizione militare non è più limitata alle operazioni militari di terra, mare e cielo, ma si estende allo spazio extra-atmosferico.
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Informazioni tesi
Autore: | Mircko Barchiesi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Francesco Montessoro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 159 |
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