Sfide, strategie, alleanze di una azienda aeronautica italiana: Aermacchi 1970-2003
In questo lavoro si è indagato sulla storia più recente di Aermacchi SpA (1970-2003), società varesina di costruzioni aeronautiche, che nel periodo esaminato si è collocata in una posizione di sostanziale «unicità» rispetto al resto delle imprese italiane del settore, essendo la sola a presentare contemporaneamente capitale privato e, grazie a felici intuizioni tecniche ed aggressive iniziative commerciali, una spiccata vocazione internazionale nonché prodotti di successo di concezione interamente propria. In questo arco di tempo, segnato all’inizio dalla massiccia entrata delle Partecipazioni Statali nel settore, Aermacchi consolida la propria presenza ed il proprio know-how nel tradizionale segmento degli addestratori militari a getto, mentre avvia una serie di profondi e lunghi cambiamenti: prima per superare una dimensione semi-artigianale e poi una scarsa diversificazione produttiva, quindi per fronteggiare la crisi del mercato dei primi anni novanta. Investimenti, alleanze mirate, costante impegno nella ricerca, idee per competere “reinventando” il proprio settore fanno assumere ad Aermacchi la connotazioni di una azienda innovatrice ed anticipatrice delle esigenze del mercato. Tutto ciò mentre abbandona gradualmente una radicata cultura societaria “provinciale” senza però mutamenti nella compagine azionaria, che rimane di tipo familiare fino all’ingresso nel «campione nazionale» dell’aerospazio, Finmeccanica, avvenuto nel 2003. Il permanere di un azionariato così ristretto ha da un lato rallentato il cammino di sviluppo della società, ma ne ha preservato importanti equilibri interni escludendola dalla pesante ingerenza statale nel settore. Le vicende trattate hanno quindi riguardato importanti mutamenti “genetici” vissuti dalla società in parallelo al consolidarsi di alcune sue tradizionali peculiarità, che hanno finito per generare una realtà che oggi consente al nostro Paese, nonostante la relativa piccolezza della sua industria aerospaziale, di rivestire una posizione di leadership tecnologica indiscussa in un importante segmento delle produzioni aeronautiche.
Uno studio di questo tipo non poteva prescindere da un adeguato e costante richiamo alle vicende ed alle caratteristiche, sia nazionali che internazionali, del comparto industriale a cui Aermacchi appartiene. Ciò è stato necessario, oltre che per una naturale analisi dei concorrenti o dei partner, a causa del notevole peso che la politica statale di intervento ed indirizzo nel settore delle industrie aeronautiche ha sempre assunto. Anzi, le sorti di questo comparto, vista la sua strategicità per un Paese sotto molteplici aspetti, sono state spesso legate a doppio filo, e lo sono ancora, con le scelte dell’operatore pubblico, per l’opera di sostegno determinante che esso ha sempre dato nella forma di committente, di finanziatore della ricerca, di sostenitore delle esportazioni, di apportatore di cospicui capitali, spesso di proprietario di molte imprese. Nella maggiorparte dei paesi del mondo é stato sui tavoli dei governi che, soprattutto nel secondo dopoguerra, si è disegnata la fisionomia dell’industria aeronautica.
In Italia un intervento più concreto in questo senso comincia ad attuarsi proprio dagli anni Settanta: anche questo elemento ci ha spinto ad iniziare la narrazione da qui, dall’epoca dello “sbarco” delle Partecipazioni Statali nel settore. Il nostro discorso si snoda quindi lungo due direttrici principali e parallele: da una parte le vicende di Aermacchi, dall’altra quelle della restante parte del settore, quasi completamente pubblica. I rapporti tra questi due mondi, diversi ma in reciproca influenza, sono stati approfonditi per coglierne i riflessi, positivi o negativi, sulla realtà Aermacchi; per capire cioè quante delle sue scelte e dei suoi tratti essenziali beneficiassero, o subissero, della politica industriale dello Stato, ed inoltre per comprendere a fondo di cosa si parli quando ci si riferisce e quel carattere di «unicità» dell’azienda. Due strade parallele ma vicine che finiranno per convergere ed unirsi nel 2003.
Valutazione della commissione di laurea: 8/8
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Stanca |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Aziendale |
Relatore: | Andrea Colli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 382 |
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