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Potenziali effetti dello smart working: il caso del workaholism

La tesi analizza la modalità di lavoro agile, o smart working, definita come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, caratterizzata dall'assenza di vincoli orari o spaziali e da un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, concordata tra dipendente e datore di lavoro. Esso rappresenta per l'organizzazione un'opportunità per garantirsi buone possibilità di sopravvivenza all'interno del panorama organizzativo, grazie alle sue caratteristiche tipiche, quali flessibilità e autonomia, che migliorano le dinamiche di work-life balance e producono effetti positivi sulla prestazione e sull’efficienza. Quando è il lavoratore a decidere di adottare tale approccio, si ottengono diversi benefici a livello ambientale, organizzativo e individuale. Tuttavia, ha anche notevoli criticità dovute al continuo sconfinamento tra vita privata e professionale, in quanto i confini tendono ad assottigliarsi e risulta difficile distinguere l'identità professionale da quella personale, generando un continuo “travaso emotivo” così definito da Fineman. Dall’analisi dell’arena emotiva proposta dall’autore, emerge una riflessione sulle implicazioni che ha sul benessere psicofisico degli individui. È emerso da diversi studi che lo smart working può diventare dannoso per la salute di chi lo pratica, aumentando i livelli di stress, portando all'esaurimento emotivo ed esacerbando ulteriormente comportamenti di tipo workaholist.
Nonostante in diversi articoli sia citata la dipendenza da lavoro come possibile conseguenza dello smart working, non esistono studi che correlino le due variabili. Per tali motivi, il secondo capitolo espone un'analisi puntuale del fenomeno del workaholism, proponendo le diverse definizioni avanzate per tale disturbo, inserito nel DSM-IV tra le dipendenze comportamentali, anche dette new addiction.
Attraverso la tesi è possibile individuare un fil rouge che collega il contesto più ampio dello smart working al fenomeno della dipendenza da lavoro, come sua possibile conseguenza. È stata proposta un'analisi delle emozionologie tipiche del lavoro agile e del workaholism, le quali sembrano essere, per la maggior parte, compatibili tra loro. Il lavoro agile è intriso di una forte resistenza personale di tipo psicologico, dovuta al cambio di contesto, che produce uno sconfinamento ed un isolamento generante un senso di vuoto, dato anche dalla perdita di movimento. Inoltre, vi è un aumento del senso di incertezza e di precarietà dovuto alla mancanza di confronto immediato con i colleghi e i superiori. Si slatentizzano emozioni come ansia, paura, senso di distacco.
Il workaholism è caratterizzato da uno stile cognitivo rigido, perfezionista, da una forte difficoltà di gestione del tempo e del lavoro e da bassa autostima; assume un ruolo centrale il tratto ossessivo- compulsivo di tali individui, manifestazione di un tentativo di gestione dell'ansia.
In mancanza di dati empirici che evidenziano la correlazione tra smart working e workaholism, la ricerca futura dovrebbe concentrarsi sull'osservazione dell'influenza dello smartworking e sulle sue conseguenze, al fine di verificare l'andamento della dipendenza da lavoro ed individuare le relazioni causali tra i due fenomeni, attraverso studi longitudinali.

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60 2.3 Dipendenza da lavoro: Workaholism Una delle dipendenze comportamentali che risulta essere al centro dell'attenzione scientifica e organizzativa, per le conseguenze che ha sulla società odierna, è la dipendenza da lavoro o “Work Addiction”. In particolar modo, il primo riferimento al fenomeno del workaholism si è avuto nel 1971, con il termine coniato da Oates W. nel primo libro sull'argomento, “Confessions of a workaholic”. Nel libro viene descritto il comportamento compulsivo di una persona rispetto al proprio lavoro e, ad esso, viene paragonato il comportamento di un alcolista nei confronti dell'alcol. 121 Rhoads e colleghi hanno verificato come effettivamente l'eccesso di lavoro tipico di tale fenomeno e la perdita di interessi per tutto ciò che non ha a che fare con la professione, potrebbe essere paragonato all'abuso di alcool da parte degli alcolisti. Il termine workaholism richiama lo stato di “ubriachezza da lavoro”. 122 La dipendenza da lavoro viene percepita all'interno della società come una dipendenza ben tollerata e, talvolta, ben voluta perché erroneamente si pensa che gli individui workaholic mettano in atto prestazioni lavorative eccellenti e, perciò, si incoraggia e si loda 121 Oates, W. E. (1971). Confessions of a workaholic: The facts about work addiction. World Publishing Company. 122 Rhoads, J. M. (1977). Overwork. Jama, 237(24), 2615-2618.

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Parole chiave

prevenzione
telelavoro
dipendenze
dipendenza da lavoro
new addiction
workaholism
lavoro agile
remote working
fineman
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