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Il concetto sociologico di paura: un'analisi dei processi e dei fenomeni nella società contemporanea

Il lavoro di ricerca, intitolato "Il concetto sociologico di paura: un'analisi dei processi e dei fenomeni nella società contemporanea", è stato articolato in tre capitoli.

Nel primo si espone un'introduzione generale del tema della paura in un'ottica storico-sociologica, evidenziando quelli che sono i processi e le risposte biologiche e cognitive nella creazione di una metodologia "rituale" in relazione a processi e azioni. Inoltre, si è analizzata l'importanza della "finzione" come uno stratagemma nella creazione di costrutti artificiali al fine di umanizzare e divinizzare la complessità dei processi e rendere i fenomeni naturali maggiormente intellegibili e classificabili. Il costrutto di tempo, mito e morte e la loro relativa importanza nella costruzione di un mondo culturale elaborato e prodotto dall'essere umano stesso in relazione alle sue esigenze. Nell'ultima parte del capitolo si è posta la parentesi sulla teorizzazione di una schematizzazione triangolare che vede paura-violenza-controllo come elementi inscindibili e reciprocamente correlati nella produzione, organizzazione e gestione delle dinamiche sociali e politiche sul tema della paura.

Nel secondo capitolo ho analizzato i processi della modernità e contemporaneità partendo da come sia mutata la percezione della paura con la concettualizzazione del "rischio" e dell'individualismo, per poi evidenziare quelli che sono i fenomeni che agiscono e si riproducono nelle società liquide globalizzate ed interconnesse sul tema del controllo e dell'informazione. Si è posta poi l'attenzione su quelli che sono i concetti (con i casi specifici di riferimento) sul tema della sorveglianza, della propaganda, della mercificazione e la relativa strumentalizzazione della paura.

Nel terzo e ultimo capitolo sono partito dall'equazione "maggior libertà=maggior paura" trattando quelli che sono stati i macro-cambiamenti in relazione agli ordini costituiti nelle società premoderne come l'istituzione famiglia, il ruolo della religione e la divisione in classi. Ponendo poi una parentesi sul fenomeno dell'auto-segregazione urbana e l'interazione con-e-nel mondo Phygital. Altro elemento evidenziato al fine di comporre un quadro sul tema della paura nella società contemporanea è quello del ruolo dei media nel concetto di percezione del reale. Oltre ciò, si è trattato di quelli che sono i nuovi protagonisti dell'insicurezza legata al mondo digitale e alla teorizzazione di una "propria bolla di reale" che, attraverso il filtraggio dell'informazione da parte degli algoritmi, personalizza le realtà ibride (ovvero un reale composto da realtà virtuali o aumentate) ed individuali nella società contemporanea. Viene poi posto il quesito se tutta questa tipologia di processi, finalizzati al controllo e all'organizzazione, possano teorizzare una risposta al sentimento stesso di paura poiché capaci di rinchiudere l'utente in un mondo controllato, sicuro, personalizzabile e costantemente ri-definito.

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1 INTRODUZIONE 1) Il sentimento della paura “La paura è uno stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso” 1 . Il sentimento della paura è un fenomeno biologico intrinseco e strettamente correlato alla storia dell’essere umano, ha un ruolo fondamentale nel garantirne la sopravvivenza e le relative azioni di risposta possono portare alla ricerca di progresso e controllo. La paura era ed è quel campanello d’allarme che ci mette in guardia da situazioni di potenziale rischio o pericolo, quel segnale che ci spinge a crescere e migliorarci per superarla, quel sentimento che ci induce meccanismi che producono effetto di controllo e protezione da essa. Il sentimento della paura è dominato dall’istinto nel caso si presenti un possibile rischio per la propria incolumità in un processo atto a garantire uno spirito di autoconservazione 2 ; questa “forza motrice” spinge gli individui a reagire agli stimoli, organizzando tramite reazioni immediate le emergenze della vita (Goleman, 1995 [2011]). Come le emozioni si possono gestire e controllare, anche il sentimento di paura, così come la sua risposta, può essere compreso, modificato, gestito ed eventualmente indirizzato in base a esigenze e necessità. Quando questo trascende il mero istinto di sopravvivenza focalizzato sulla necessità di rispondere ai bisogni primari, può produrre fenomeni e modifiche comportamentali permanenti identificate, nel caso clinico, in sindromi ansiose o fobie correlate ad un sentimento di timore che possano verificarsi nuove situazioni di potenziale rischio o ipotetico pericolo. 1 https://www.treccani.it/vocabolario/paura/ (30 gennaio 2023). 2 https://www.treccani.it/enciclopedia/autoconservazione (30 gennaio 2023).

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