Analisi statistica del mercato automobilistico in Italia
Il settore dell’automobile ricopre un ruolo fondamentale per l’intera economia mondiale fin dalla sua nascita. Esso è considerato l’industria delle industrie ed anche in Italia è il settore con più addetti. A causa della crisi economica, l’automotive da un pò di anni alterna situazioni di crisi a riprese più o meno incoraggianti. La sua caratteristica principale è quella di essere un settore in continuo “movimento”, nel senso che essendoci una forte competizione, le case automobilistiche fanno dell’innovazione continua la loro arma principale. Obiettivo di questo lavoro è stato descrivere l’andamento delle immatricolazioni automobilistiche in Italia, evidenziando eventuali differenze regionali, e fornire un contributo alla modellizzazione statistica di tale fenomeno descrivendo l’andamento temporale mediante un approccio basato sui modelli ARIMA stagionali.
Nel primo capitolo si è brevemente introdotto il tema del mercato automobilistico focalizzando l’attenzione sulla situazione italiana.
Il secondo capitolo è dedicato alla descrizione del trend delle immatricolazioni delle automobili in Italia dal 2000 al 2010. Come era prevedibile si è assistito negli anni ad un progressivo decremento delle vendite di automobili, eccezione fatta per 2006 e soprattutto per il 2007. Tale inversione di rotta è dovuta principalmente agli incentivi statali, nonchè alla messa in circolazione di nuovi modelli di automobili (esempio Fiat 500). Il trend mensile delle immatricolazioni, ha evidenziato che generalmente il “boom” delle immatricolazioni avviene nel primo trimestre dell’anno, Marzo in particolare, mentre un brusco calo si ha nel mese di agosto. Probabilmente ciò è da addebitarsi, alle campagne promozionali delle case automobilistiche le quali nei primi mesi dell’anno effettuano sconti sulle autovetture presenti in azienda e fabbricate l’anno precedente, mentre il calo in agosto è giustificabile con il periodo delle ferie estive. Inoltre, poichè di fronte alla crisi economica, l’acquisto di un’automobile nuova rappresenta un bene di cui si può fare a meno, ed essendo note le differenze socio-economiche delle diverse regioni italiane, si è proceduto alla descrizione degli andamenti delle immatricolazioni nelle quattro macro aree (Italia Settentrionale, Italia Centrale, Italia Sud, Italia Insulare). Il trend in generale mostra un andamento simile anche se si sono osservate delle importanti differenze nei valori assoluti. Di conseguenza, al fine di evitare la possibile influenza della diversa densità abitativa sono stati costruiti i rapporti di composizione rapportando il numero di autovetture immatricolate alla popolazione media del periodo. É stato confermato il divario tra le vendite di automobili nuove del centro-nord con il sud e le isole è ed un’inversione del centro-nord con sud e le isole, ma si è evidenziata un’inversione del nord Italia con il centro e del sud Italia con le isole.
Per confermare quanto detto, è stata applicata una MANOVA non parametrica utilizzando la metodologia NPC test che ha mostrato l’esistenza di differenze statisticamente significative tra le immatricolazioni nelle macro aree. Dal confronto a coppie si è visto come tale differenza sia da imputare al comportamento del sud Italia e delle isole. Successivamente, al fine di verificare se tale comportamento sia variato negli anni, è stata ripetuta l’analisi stratificando per anno, i risultati, però, hanno evidenziato una certa omogeneità di comportamento negli anni tra le macro aree. Volendo ulteriomente indagare sulle differenze tra le regioni, è stata studiata la dipendenza tra il numero di immatricolazioni ed i principali fattori socio-economici, (tasso di disoccupazione, redditi procapite, diverse zone, anni) attraverso la metodologia CART. Si è notata una significativa differenza tra il numero medio di immatricolazioni nelle tre aree considerate. In particolare si evince che in media nel nord esiste quasi il doppio delle auto immatricolate rispetto al centro-sud. Tale differenza aumenta se si considera il confronto nord sud.
Il terzo capitolo è stato, invece, dedicato alla modellizzazione del fenomeno. Dopo un breve background teorico, si è passati all’individuazione del modello che meglio descrivesse il comportamento temporale delle immatricolazioni delle auto in Italia. Tra tutti i modelli stimati quello che minimizza l’AIC è un SARIMA(2,1,1)(0,1,1). La bontà del modello è stata confermata anche dall’analisi dei residui e dall’ottima bontà previsiva. In conclusione, è possibile affermare che il futuro della vendita delle auto nuove non è certo roseo soprattutto senza i benefici statali. Il bene “automobile nuova” in questi ultimi anni sta divenendo, infatti, un lusso per molti italiani soprattutto per gli abitanti delle regioni con tassi di disoccupazione alti e redditi pro capiti bassi.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Bruschetta |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Scienze Statistiche |
Corso: | Statistica per le applicazioni |
Relatore: | Romina Gargano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 44 |
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