Percorsi verso la dipendenza da sostanze
Con questo elaborato, ho voluto analizzare il delicato fenomeno della tossicodipendenza, in particolar modo, i percorsi verso la dipendenza da sostanze e la correlazione tra l’abuso di droga e criminalità, focalizzando l’attenzione nei confronti di detenuti tossicodipendenti, quali soggetti su cui il disagio e l’interazione crimine – sostanza, risultano essere particolarmente evidenti.
Il primo argomento trattato, introduce il problema della tossicodipendenza all’interno della realtà penitenziaria, ambiente che di certo non aiuta a rendere meno drammatico lo stato psico-fisico del soggetto tossicodipendente: il carcere infatti, tende ad amplificare ancora di più la condizione di malessere che l’abuso di sostanze determina, trovandosi di fronte alla necessità di dover modificare la sua fisionomia in modo da poter affrontare quelle condizioni psico – patologiche, che rendono questa categoria di soggetti, particolarmente vulnerabile e bisognosa di un trattamento differenze rispetto al resto della popolazione detenuta. Tutto questo ha contribuito allo sviluppo di una serie di normative, costruite con lo scopo di elaborare modelli alternativi di trattamento necessari affinché il detenuto tossicodipendente possa seguire un percorso di cura e disintossicazione.
Il secondo capitolo è dedicato al fenomeno dell’abuso di droga e criminalità, con lo scopo di mettere in evidenza le correlazioni tra il consumo/abuso di sostanze stupefacenti e la criminalità, focalizzando l’attenzione soprattutto sull’assunzione di sostanze al fine di commettere reati, dove in questo caso la droga agisce come potenziamento volto al miglioramento dell’azione criminale, accennando brevemente il fenomeno del narcotraffico, in quanto in questo caso non si tratta di una criminalità che consegue all’abuso di sostanze, fatta eccezione per il consumatore che spaccia al fine di procurarsi denaro per acquistare altre dosi.
In seguito sono state messe in evidenza le varie motivazioni che spingono i soggetti ad assumere sostanze stupefacenti. A tal proposito, si è potuto costatare come al giorno d’oggi i soggetti non ricorrano più all’uso di sostanze come forma di protesta nei confronti della società, come accadeva in passato, ma per rispondere meglio alle richieste della società stessa. Quindi si tende a fare uso di droghe per rispondere ad un bisogno di normalità. L’ultimo paragrafo, invece, prende in analisi le tipologie di reati correlate all’abuso di stupefacenti.
Il terzo capitolo è dedicato alla prevenzione: il fenomeno della tossicodipendenza infatti, essendo una realtà piuttosto complessa e multifattoriale, necessita di un’azione preventiva che prenda in considerazione un intervento multidisciplinare posto in essere da diversi professionisti con competenze varie e in interazione tra di loro. Sotto questo aspetto, si sono evidenziate differenti tipologie di prevenzione, come ad esempio la prevenzione universale, rivolta all’intera popolazione attraverso dei programmi di sensibilizzazione contro l’uso di sostanze. Inoltre, sono stati presi in esame alcuni modelli teorici in materia di prevenzione, concludendo con un paragrafo dedicato alla prevenzione in carcere.
L’ultimo capitolo è dedicato alla presentazione della ricerca svolta all’interno del carcere di Pescara, attraverso la somministrazione di questionari semi – strutturati a detenuti tossicodipendenti, con l’intento di indagare sui vari percorsi che hanno condotto i soggetti intervistati verso la tossicodipendenza, verificando inoltre l’effettiva correlazione tra tossicodipendenza e criminalità, illustrando nella parte conclusiva, i risultati ottenuti dall’analisi dei questionari somministrati.
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Informazioni tesi
Autore: | Silvio Lorentini |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | Scienze Sociali |
Corso: | Ricerca sociale, politiche di sicurezza e criminalità |
Relatore: | Ermenegilda Scardaccione |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 77 |
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