Il gioco d'azzardo. Quando scommettere diventa una dipendenza
Il gioco d'azzardo è un problema che per troppo tempo è rimasto in sordina nel nostro Paese creando delle conseguenze disastrose negli anni. Il mio intento è stato quello di esaminare tutti gli aspetti riconducibili a questa tematica, valutando l'evoluzione sociale ed economica delle tipologie di giochi d'azzardo, dai primi ritrovamenti ai giorni nostri, e delle varie caratteristiche che rappresentano i giocatori. Entrando poi nello specifico dei casi patologici, descrivo le possibili modalità di intervento per curare il paziente analizzando anche i comportamenti che devono avere i familiari e la reazione della società a tale disfatta. Mi sono concentrata anche sul caso di Pavia, capitale italiana del gioco d'azzardo, e sulle modalità di intervento per risanare questa città confrontandomi con il fondatore del movimento NO SLOT, Simone Feder.
Nel primo capitolo sono elencate le varie tipologie di dipendenza. Cattarinussi sottolinea che l'individuo nasce dipendente sia dai propri bisogni che dall'approvazione degli altri.
Siamo sempre più esigenti a causa delle continue novità che propone il mercato italiano. Goffman e Forgas descrivono il punto di vista dell'individuo dipendente tenendo conto del fatto che le scelte fatte da quest'ultimo sono legate alla disponibilità economica, all'educazione e alle esperienze fatte, in un contesto convulso come quello della nostra società odierna.
Ma lo stile di vita dell'uomo è sempre stato così frenetico? Nel secondo capitolo riporto un excursus storico del gioco d'azzardo per poter fare dei confronti negli anni, elencando: le scoperte, il susseguirsi di leggi ed i cambiamenti significativi in base alle circostanze da un punto di vista medico, giuridico e religioso. Siamo giunti ad una situazione paradossale, come spiega Scafoglio, nella quale si sta perdendo la cognizione del tempo ed il logos, perché il cittadino moderno non detiene più la capacità di scelta, sottratta dalla macchina, facendo tacere molti per dar voce a pochi. Nel terzo capitolo, Scitovsky confronta il pensiero degli economisti, che descrivono il consumatore razionalmente capace di valutare le alternative d'acquisto, alla volontà del fruitore spesso inconsapevole del fatto che il piacevole consumismo è influenzato dall'abitudine ricorrente che diventa necessità, un vizio al quale non possiamo rinunciare. Negli anni si è perso anche il significato originario di gioco, definito da Caillois come un'attività libera e volontaria, fonte di gioia e divertimento, divenuto ora sorgente di dedizione di cui siamo schiavi. Fioroni si allaccia a tale discorso nel definire il gioco d'azzardo e Toffa, entrando nello specifico, distingue tra la figura del giocatore “sociale” e patologico”, indicandone anche l'evoluzione nei comportamenti. Folena, invece, concentrandosi sul giocatore malato d'azzardo, elenca insieme a Pani e Biolcati le caratteristiche che definiscono tale soggetto e che ci permettono di riconoscerlo. Chi sono i giocatori d'azzardo? Ad oggi in Italia sono uomini, donne, bambini, adulti ed anziani. Guerreschi completa il quadro della situazione attuale distinguendo le motivazioni che spingono ogni tipologia di persona a giocare, evidenziando anche da quali agenti esterni scaturisce questo desiderio ossessivo e con quale frequenza, mentre De Lellis analizza i costi sociali derivanti dall'incremento del gioco d'azzardo. Terminato questo quadro, nel quarto capitolo ho avuto la possibilità di concentrarmi sul caso di Pavia. Riporto fra le altre cose informazioni tratte dalla mia partecipazione al convegno, “fondata sull'azzardo”, presso il festival dell'Economia a Trento tenuto dall'antropologa culturale americana Dow Schüll, che ha confrontato il gioco d'azzardo del nostro Paese con gli Stati Uniti. Per rendere completa la tesi e permettere al lettore di valutare le possibili soluzioni a tale malattia, ho concluso la tesi elencando quali sono i trattamenti studiati per guarire il paziente, a quali regole si deve attenere il malato d'azzardo e quali sono i possibili approcci relazionali da parte del medico e dei familiari.
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Informazioni tesi
Autore: | Gilda Bagnoli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Sociali |
Corso: | Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali |
Relatore: | Alessandro Balestrino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 124 |
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FAQ
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