Skip to content

Dolore: una battaglia ancora da vincere. Curare se non si può guarire.

Ho deciso di intraprendere questa ricerca perché mi sono accorta che ogni volta che avevo l’occasione di parlare della terapia del dolore, questa veniva automaticamente associata alla morfina, quindi alla droga e quindi inevitabilmente alla dipenda e alla tossicodipendenza.
Nella mia tesi, per quanto mi è stato possibile ho cercato di sfatare questo pregiudizio.
Nel Fedone Platone cerca di dimostrare come dolore e piacere nascano in qualche modo l’uno dall’altro.
Secondo Aristotele si ha il piacere quando l’individuo si realizza seconda la sua natura, e all’opposto si ha uno stato di dolore quando l’individuo agisce contrariamente alla sua natura, cioè per difetto.
Secondo i filosofi pessimisti, solo il dolore è reale, mentre il piacere altro non è che la sua provvisoria essenza: secondo loro, infatti, il dolore manifesta l’universale volontà di vivere.
Per i filosofi ottimisti, gli unici valori della vita sono il piacere e la felicità, mentre il dolore è un disvalore, è un male, che bisogna ridurre mediante un esercizio costante della volontà e dell’intelletto.
Oggigiorno il dolore è visto sotto diversi aspetti: come dolore essenzialmente fisiologico come un comune mal di denti che implica un minimo di emozione psicologica; oppure come dolore essenzialmente psicologico, un’emozione che implica una ripercussione fisiologica.
Il dolore è puramente soggettivo e quindi è difficile da classificare.
Il dolore acuto e quello cronico affliggono decine di milioni di persone al mondo ogni giorno.
Esistono dolori che durano soltanto pochi giorni, come quelli causati da traumi, postumi di un’operazione o malattie che si riacutizzano.
Ma il dolore che più spaventa è quello cronico, che dura mesi o addirittura anni.
È la sorte di chi soffre di cefalee o nevralgie persistenti, nevrite o dolore lombare.
Ma non bisogna rassegnarsi alla sofferenza: è possibile alleviare il dolore, attenuandolo in modo che diventi sopportabile. Così potrà migliorare anche la qualità della vita.
Oggi sono disponili molte terapie contro il dolore che danno ottimi risultati.
La sua soppressione è possibile grazie ai trattamenti farmacologici.
I farmaci antidolorifici aiutano a non soffrire.
Se assunti correttamente, anche la morfina e i suoi derivati possono contribuire a migliorare la qualità della vita senza alterare lo stato di coscienza.
Sono, infatti, farmaci antidolorifici raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Italia la percentuale di medici che prescrivere la morfina è però ancora molto bassa, sebbene la normativa sulle prescrizioni dei farmaci analgesici oppiacei sia stata gradualmente e quasi totalmente rivista, introducendo la possibilità di prescrivere sulla stessa ricetta fino a due preparazioni o dosaggi e per trenta giorni di terapia.
Altri provvedimenti importanti sono stati quelli per lo sviluppo della rete delle cura palliative e le iniziative per la realizzazione di ospedali senza dolore.
L’efficacia del trattamento del dolore rimane uno tra i più importanti e pressanti problemi medici mondiali: molti pazienti, infatti, trascorrono le ultime settimane, gli ultimi mesi della loro vita in situazioni estremamente disagevoli di sofferenza e di invalidità.
Spesso vi è una reale inadeguatezza formativa e professionale ad affrontare il dolore fisico, anche con strumenti relativamente innocui.
Questo avviene spesso per l’eccessiva attenzione riposta nella malattia di base, che relega in un ambito “facoltativo” l’impegno a lenire la sofferenza attuale, come fosse un aspetto.
In conclusione possiamo dire che il trattamento del dolore è spesso inadeguato o inesistente per vari motivi quali:

• L’ignoranza a proposito delle cure capaci di sopprimere il dolore;
• La deformazione culturale del medico che, a volte, considera il dolore come sintomo ineluttabile;
• I problemi legali che intralciano l’uso di analgesici oppioidi:
• I problemi legati alla dipendenza dei farmaci oppioidi.

Per questi ed altri motivi, nei primi anni ’80, l’O.M.S. ha focalizzato l’attenzione sull’argomento pubblicando le linee guida per il controllo del dolore.
L’obiettivo di queste linee guida è stato quello di stabilire un metodo scientificamente valido che potesse essere usato a livello comunitario nei paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
INTRODUZIONE La mia è una tesi compilativa. In essa ho cercato di raccogliere il maggior numero di informazioni reperibili in internet per quanto riguarda la terapia del dolore e le cure palliative. Ho deciso di intraprendere questa ricerca perché mi sono accorta che ogni volta che avevo l’occasione di parlare della terapia del dolore, questa veniva automaticamente associata alla morfina, quindi alla droga e quindi inevitabilmente alla dipenda e alla tossicodipendenza. Nella mia tesi, per quanto mi è stato possibile ho cercato di sfatare questo pregiudizio. Nel Fedone Platone cerca di dimostrare come dolore e piacere nascano in qualche modo l’uno dall’altro. Secondo Aristotele si ha il piacere quando l’individuo si realizza seconda la sua natura, e all’opposto si ha uno stato di dolore quando l’individuo agisce contrariamente alla sua natura, cioè per difetto. Secondo i filosofi pessimisti, solo il dolore è reale, mentre il piacere altro non è che la sua provvisoria essenza: secondo loro, infatti, il dolore manifesta l’universale volontà di vivere. Per i filosofi ottimisti, gli unici valori della vita sono il piacere e la felicità, mentre il dolore è un disvalore, è un male, che bisogna ridurre mediante un esercizio costante della volontà e dell’intelletto. Oggigiorno il dolore è visto sotto diversi aspetti: come dolore essenzialmente fisiologico come un comune mal di denti che implica un minimo di emozione psicologica; oppure come dolore essenzialmente psicologico, un’emozione che implica una ripercussione fisiologica. Il dolore è puramente soggettivo e quindi è difficile da classificare. 1

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi