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Yihla Moya! La battaglia di un uomo di pace. Steve Biko

Il nome e la storia di Steve Biko hanno ancora un'eco formidabile. Sono il simbolo di una lotta non violenta contro il regime dell'apartheid pagata con la vita. Una lotta che giunse agli occhi del mondo grazie alle cronache coraggiose di Donald Woods, giornalista bianco da sempre schierato a fianco dei neri contro l'apartheid. Fondatore del movimento Black Consciousness, Steve Biko invocava la liberazione psicologica, ancor prima che politica, dei neri.
Negli anni settanta, con Nelson Mandela in prigione, i leader dell'African National Congress e del Pan African Congress in esilio, Steve Biko fu il punto di riferimento dei neri sudafricani. La sua azione e la sua lotta politica divennero le uniche visibili e comprensibili alla maggioranza nera del Paese. Ciò che distingueva il Black Consciousness Movement dal Pan-Africanist Congress (il cui slogan fu "un Boero, una pallottola") fu la negazione a priori della violenza, ciò che lo allontanava dall'ANC di Mandela fu la vocazione multirazziale di quest'ultimo.
Il 18 agosto 1977 Biko venne arrestato ad un posto di blocco vicino a King William's Town, per aver violato le norme relative alla messa al bando.
Rimase in cella per ventiquattro giorni consecutivi, nudo e incatenato; nonostante lo stato di incoscienza dovuto ai colpi alla testa ricevuti durante l'interrogatorio non gli fu concessa un'assistenza medica adeguata. A fronte di un successivo peggioramento fu trasportato, durante quella che fu la sua ultima notte di vita, da Port Elizabeth a Pretoria (1200 km di strada, per gran parte dissestata).
Morì per lesioni cerebrali dovute al pestaggio. Aveva poco meno di trentuno anni. Nessuno credette nemmeno per un momento alla goffa ricostruzione della polizia, e all'inchiesta ufficiale. Il dramma di Biko, e il suo messaggio, rimbalzarono così oltre i confini nazionali; e il coraggioso atto d'accusa costò al giornalista Donald Woods dodici anni di esilio londinese.

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- 5 - Introduzione Il nome e la storia di Steve Biko hanno ancora un'eco formidabile. Sono il simbolo di una lotta non violenta contro il regime dell'apartheid pagata con la vita. Una lotta che giunse agli occhi del mondo grazie alle cronache coraggiose di Donald Woods, giornalista bianco da sempre schierato a fianco dei neri contro l'apartheid. Fondatore del movimento Black Consciousness, Steve Biko invocava la liberazione psicologica, ancor prima che politica, dei neri. Negli anni settanta, con Nelson Mandela in prigione, i leader dell'African National Congress e del Pan African Congress in esilio, Steve Biko fu il punto di riferimento dei neri sudafricani. La sua azione e la sua lotta politica divennero le uniche visibili e comprensibili alla maggioranza nera del Paese. Ciò che distingueva il Black Consciousness Movement dal Pan-Africanist Congress (il cui slogan fu "un Boero, una pallottola") fu la negazione a priori della violenza, ciò che lo allontanava dall'ANC di Mandela fu la vocazione multirazziale di quest'ultimo. Il 18 agosto 1977 Biko venne arrestato ad un posto di blocco vicino a King William's Town, per aver violato le norme relative alla messa al bando. Rimase in cella per ventiquattro giorni consecutivi, nudo e incatenato; nonostante lo stato di incoscienza dovuto ai colpi alla testa ricevuti durante l'interrogatorio non gli fu concessa un'assistenza medica adeguata. A fronte di un successivo peggioramento fu trasportato, durante quella che fu la sua ultima notte di vita, da Port Elizabeth a Pretoria (1200 km di strada, per gran parte dissestata). Morì per lesioni cerebrali dovute al pestaggio. Aveva poco meno di trentuno anni. Nessuno credette nemmeno per un momento alla goffa ricostruzione della polizia, e all'inchiesta ufficiale. Il dramma di Biko, e il suo messaggio, rimbalzarono così oltre i confini nazionali; e il coraggioso atto d'accusa costò al giornalista Donald Woods dodici anni di esilio londinese.

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Informazioni tesi

  Autore: Mauro Murgia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Bianca Maria Carcangiu
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 40

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