Tra risentimento ed esclusione: i ''radical right populist parties'' in Europa occidentale
La tesi si propone di affrontare alcune questioni relative all'emergere e al consolidamento, nei sistemi politici dell'Europa occidentale, di una serie di partiti definiti attraverso l'etichetta di "radical right populist parties" (RRPP).
Nella prima parte dell’elaborato, se ne ricostruisce il profilo ideologico a partire dai concetti di "populismo" e "destra", estrema o radicale: si tratta di forze che coniugano l’ostilità nei confronti delle elites e delle intermediazioni tipiche della democrazia rappresentativa con un’interpretazione etnico-culturale del concetto di “popolo”, scarsamente compatibile con il principio pluralista tipico delle liberaldemocrazie. Da qui deriva una piattaforma programmatica nativista, centrata sul rifiuto dell’immigrazione, in particolare di quella islamica; su una politica economica protezionista e caratterizzata dal c.d. welfare chauvinism; su un rigido autoritarismo in campo sociale; su un forte euroscetticismo, parte della più generale critica nei confronti delle organizzazioni internazionali.
Nella seconda parte, vengono individuati innanzitutto i fattori strutturali che hanno favorito l’emergere di questi partiti. La fine dell’economia fordista e il processo di globalizzazione, infatti, hanno determinato condizioni politiche – crisi dello Stato e dei partiti –, sociali – alienazione e insicurezza – e culturali – riscoperta dei valori “autoritari” di fronte al multiculturalismo – in grado di agevolare l’ascesa e il consolidamento di formazioni politiche appartenenti alla famiglia dei RRPP. Questi ultimi attrarrebbero, dunque, un’ampia fascia di “perdenti della modernizzazione” (Modernisierungsverlierer): operai non qualificati o semi-qualificati, con scarso livello d’istruzione, lavoratori autonomi e imprenditori concentrati prevalentemente sul mercato domestico. I dati empirici confermano la tendenza alla proletarizzazione dell’elettorato di questi partiti, che in prevalenza risulta essere anche maschile, giovane, urbano.
La presenza di una domanda potenziale, tuttavia, non è sufficiente per spiegare il successo o meno dei RRPP nei singoli contesti nazionali: bisogna quindi analizzare anche le strutture di opportunità politiche e istituzionali che essi fronteggiano (sistemi elettorali, grado di consensualismo del sistema e suo livello di polarizzazione politica, fattori storico-culturali), oltre che l’efficacia degli stessi attori nello sfruttarle, attraverso le proprie risorse ideologiche, organizzative, di leadership.
A seguito di una presentazione di alcuni casi nazionali (Norvegia, Francia, Austria, Svizzera), che copre la terza parte dell’elaborato, diventa così possibile formulare qualche ipotesi sulla natura di queste forze, che riescono a mobilitare, attraverso il proprio discorso populista e etnocentrico, volto a suscitare una duplica dinamica di esclusione, il risentimento di ampi segmenti sociali nei confronti delle elites politiche, economiche e culturali e di alcuni aspetti del processo di globalizzazione. Vengono, infine, tratte alcune conclusioni sulla sfida rappresentata dai RRPP nei confronti dei concetti di “identità” e “democrazia” tipici delle società liberaldemocratiche.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Mancini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Luciano Bardi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 140 |
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